Quando dobbiamo pagare un debito a qualcuno, siamo abituati a ricevere avvisi e solleciti. Se però questo non avvenisse potrebbe significare che quella somma non la dobbiamo in realtà più corrispondere. Forse non lo sai ma potresti non dover più pagare alcuni debiti, se fossero ormai prescritti.
L’articolo 2934 del codice civile prevede infatti che un credito si prescrive se il titolare non lo reclama per un determinato periodo di tempo. Normalmente, la prescrizione è di dieci anni mentre per specifiche tipologie di crediti può scendere a cinque anni o addirittura a sei mesi. Volendo generalizzare, potremmo riassumere che i debiti originati da fatti leciti scadono dopo dieci anni. Mentre quelli derivanti da fatti illeciti si prescrivono dopo cinque.
Va detto che per calcolare la prescrizione dobbiamo considerare tutti i giorni di calendario, festivi compresi. Verifichiamo con attenzione le cartelle esattoriali che il Fisco ci contesta: potrebbero essere prescritte.
I tempi di prescrizione
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Abbiamo visto che, normalmente, i debiti che derivano da fatti leciti durano dieci anni. Quindi fatture, promesse di pagamento, rate di finanziamento andranno in prescrizione dieci anni dopo la comunicazione del creditore. I canoni di affitto, le bollette telefoniche, le spese condominiali e i bollettini invece prevedono una prescrizione quinquennale. Anche le multe in linea teorica si prescrivono dopo cinque anni ma ogni richiesta di pagamento interrompe il periodo di prescrizione.
Facciamo quindi molta attenzione a questo aspetto prima di inoltrare un ricorso. Rischieremmo di perderlo e di dover pagare la multa maggiorata di ulteriori costi. Sempre in tema di circolazione stradale, ricordiamo che i diritti relativi ai danni da incidente automobilistico cessano dopo solo due anni dal fatto. Forse non lo sai ma potresti non dover più pagare alcuni debiti anche se sono passati solo due anni. Un ottimo motivo per verificare attentamente le date dei nostri vecchi debiti.
Forse non lo sai ma potresti non dover più pagare alcuni debiti
Anche le bollette delle utenze principali scadono dopo due anni. Mentre il bollo auto e le parcelle dei professionisti valgono per tre anni dalla loro emissione. La prescrizione scende ad un anno per il pagamento dei premi assicurativi, delle rette scolastiche e degli abbonamenti a piscine e palestre. Chi deve sbrigarsi a richiedere quanto dovuto sono gli albergatori poiché i loro crediti si prescrivono dopo soli sei mesi dall’emissione della fattura. Ora che sappiamo che alcuni nostri debiti sono scaduti, dobbiamo capire come contestare eventuali richieste.
La legge prevede che il debitore invii una lettera raccomandata al creditore specificando che i termini per la prescrizione del debito sono scaduti. Sarà utile allegare ogni eventuale documentazione utile a dimostrare quanto dichiarato. A quel punto il nostro debito sarà definitivamente estinto ed il creditore non potrà più pretendere nulla da noi.
La prescrizione vale anche per i debiti verso l‘Agenzia delle Entrate: ecco il nostro approfondimento per saperne di più.