Il Bonus da 800 euro pensato per genitori separati finalmente è operativo. Dopo un lungo iter durato oltre un anno finalmente il contributo padri separati è diventato Legge. Negli ultimi giorni di luglio il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha firmato il Decreto che rende operativo questo aiuto. Quindi possono scattare le domande per il suo ottenimento. Ma non tutti i genitori separati possono richiederlo, perché ci sono dei precisi limiti.
Questo contributo dovrebbe aiutare i genitori separati in difficoltà economiche che devono versare l’assegno di mantenimento alla moglie e al figlio. La separazione in una famiglia è sempre un dramma per tutti. Spesso i padri pagano le maggiori conseguenze. Infatti la separazione porta generalmente il genitore maschio a dover lasciare l’appartamento alla moglie e i figli e a dover pagare l’assegno di mantenimento.
Fino a 9.600 euro per i genitori di famiglie in difficoltà economica
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Per molti questo impegno economico gravoso è diventato insostenibile con lo scoppio della pandemia e dell’emergenza economica. Molti genitori, a seguito delle conseguenze del Covid, non ce l’hanno fatta a pagar l’affitto di casa e a versare i contributi alla famiglia. Così nel maggio del 2021 è stato varato nel Decreto Sostegni il cosiddetto Bonus padre separati. Questo aiuto economico avrebbe dovuto integrare i contributi non pagati dal genitore separato al figlio e all’ex coniuge.
Purtroppo una serie di problematiche ha reso impossibile la sua attuazione fino ad oggi. Infatti i tecnici hanno bloccato il Decreto perché in alcune sue parti era vago e quindi applicabile a una platea molto vasta. Inoltre c’era il problema di assicurarsi che il contributo finisse al figlio e all’ex coniuge e non rimanesse nelle tasche del genitore separato.
Condizioni per ottenere il Bonus padri separati
Adesso, chi ha diritto può richiedere questo Bonus che prevede fino a 9.600 euro per i genitori. Infatti la norma stabilisce un contributo massimo di 800 euro al mese per il massimo di un anno.
Può ottenere questo contributo chi a causa del Covid tra marzo 2020 e marzo 2022 ha subito una riduzione o una sospensione dell’attività lavorativa. Questa sospensione deve essere stata di almeno 90 giorni, comportando una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto a quello percepito nel 2019.
Inoltre, il genitore richiedente deve avere un reddito non superiore a 8.174 annui nell’anno per cui richiede il Bonus. Poiché il contributo è relativo ad un periodo precedente la firma del Decreto, l’importo verrà erogato in un’unica soluzione.
Questo Bonus è l’ennesimo contributo stanziato dal Governo. Ma anche le amministrazioni locali sono attive nell’aiutare le famiglie in difficoltà economica. Ad esempio un Bonus erogato da molti Comuni può arrivare fino a un valore massimo di 600 euro. Purtroppo molte famiglie ignorano questo contributo. Comuni ed enti locali sono molto attivi nell’offerta di Bonus per famiglie, che a volte non sanno di queste opportunità.
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