Fino a 4 anni di reclusione per questo comportamento comune sulla strada

automobilista

L’educazione è un fattore di cui spesso ci si scorda nei rapporti interpersonali. Non è importante solo per vivere in modo tranquillo ed evitare moltissime questioni con terzi, ma consente pure di non incorrere in tanti problemi legali.

Infatti, spesso non ci si rende bene conto del peso legale dei nostri comportamenti, quando li poniamo in essere. In realtà, anche atti che possono sembrare banali, oppure non così gravi, possono avere risvolti addirittura penali. Ad esempio, la Cassazione di recente ha spiegato come lasciare il proprio cane abbaiare di notte può portare al reato.

Infatti, questo comportamento può portare al reato di disturbo del riposo o delle occupazioni delle persone. Sanzionato dal Codice Penale con una multa e la reclusione.

Anche sulla strada si sente spesso parlare di comportamenti maleducati o di diverbi e azioni violente dei conducenti derivanti da futili motivi legati alla viabilità.

I comportamenti sulla strada

Bisogna, però, fare attenzione a questo tipo di alterchi perché potrebbero avere pesanti conseguenze legali. Si rischia fino a 4 anni di reclusioni per alcuni di questi comportamenti. Ad esempio, la Cassazione ha trattato di un caso di violenza privata con la sentenza 48.352 del 2017.

Il caso derivava dal litigio tra due automobilisti. Per ragioni futili legate alla viabilità nasceva un accesa discussione. Uno dei conducenti bloccava la marcia del veicolo dell’altro con la sua automobile.

Oltre a questo, scendeva dal proprio veicolo e si avvicinava in maniera minacciosa, pronunciando insulti, verso l’altro conducente. Infine, sferrava un calcio all’indirizzo dello specchietto retrovisore dell’auto del momentaneo rivale, rompendolo. Il secondo conducente, dunque, decideva di presentare querela nei suoi confronti accusandolo del reato di violenza privata.

Fino a 4 anni di reclusione per questo comportamento comune sulla strada

L’articolo 610 del Codice Penale punisce chiunque costringe, con violenza o minaccia, di fare, tollerare o omettere qualcosa. E prevede come sanzione fino a 4 anni di reclusione. La giurisprudenza ha più volte precisato che bloccare il veicolo di un terzo con la propria automobile per diverbi stradali integra il reato di violenza privata.

Oltretutto, nel caso specifico c’era stata anche un’aggressione all’automobile della vittima. Dunque, i giudici hanno condannato l’automobilista querelato per il reato di violenza privata.

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