Spesso è possibile che ci troviamo in una situazione per la quale non disponiamo di un’auto nostra. Questo può accadere per i più vari motivi: la nostra è fuori uso oppure perché proprio non la possediamo. E allora magari, per un periodo, chiediamo in prestito l’auto di un amico, dello zio o della nonna. Molti si chiedono a livello giuridico cosa avvenga quando guidiamo l’auto di un’altra persona. Un prestito del genere è tipicamente qualcosa che viene ritenuto lecito e possibile, senza particolari adempimenti. Spesso, però, le persone coinvolte non sono consapevoli delle esatte implicazioni giuridiche che il prestito porta con sé.
Ecco le conseguenze
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Per prima cosa a livello giuridico il prestito dell’auto ad un amico o ad un nipote, o il prestito gratuito di altri oggetti, integra un vero e proprio contratto, quello di comodato. Il comodato è un contratto gratuito e a forma libera, cioè può essere concluso anche oralmente. Non ha limiti di tempo. A livello teorico, quindi, il prestito dell’auto potrebbe durare anche anni. L’art 94 comma 4 bis c.d.s., però, prevede che se il prestito dell’automobile dura più di 30 giorni scatta l’obbligo di comunicazione alla Motorizzazione. La Pubblica Amministrazione annota sul libretto di circolazione il nome del soggetto che ha ricevuto in prestito l’auto. In caso di violazione di questo obbligo di comunicazione la sanzione amministrativa è salata. Si parte dai 727 e si arriva fino a 3.629 euro di sanzione per chi presta il proprio veicolo e non procede alla necessaria comunicazione.
La guida da parte di un’altra persona della propria automobile rileva anche sul piano assicurativo. Bisogna fare una distinzione. Se il conducente, diverso dal proprietario, non ha colpa in caso di incidente, l’assicurazione risarcirà i danni normalmente. Se, invece, la colpa è del conducente non proprietario, questo non verrà risarcito dei danni subiti. Oltre a questo dovrà risarcire il proprietario dell’auto in prestito dei danni che ha riportato. È anche possibile che il proprietario dell’auto stipuli una polizza che assicura la copertura dai danni ad un solo soggetto, normalmente il proprietario stesso. In questo caso, l’assicurazione dopo avere risarcito la controparte dell’incidente potrà rivalersi sul suo cliente perché ha violato il contratto di assicurazione.
Fino a 3.629 euro di sanzione per chi presta la propria auto ad un’altra persona senza conoscere questa norma
Il Tribunale di Aosta, con la sentenza 16/2016, ricorda un’altra implicazione della guida di un auto altrui. In particolare, se il conducente risulta alla guida e in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro di sangue abbiamo 3 sanzioni. Un’ammenda fino a 6.000 euro, la sospensione della patente fino a 2 anni (in certi casi anche la revoca), e la confisca dell’auto. Il Tribunale ricorda come non si può confiscare l’auto del soggetto che guida ubriaco se egli non è il proprietario. Il caso classico è quello del leasing. In questo caso, però, il tempo della sospensione della patente viene raddoppiato.