Quando non si ha la disponibilità economica per far fronte a tutte le spese necessarie può succedere di ritrovarsi nei debiti nel giro di poche settimane. Non rispettare le scadenze di pagamento spesso comporta dei costi aggiuntivi che peggiorano la situazione finanziaria del debitore. Ad esempio le attuali restrizioni relative allo sconfinamento bancario pongono seri problemi ai correntisti che faticano ad onorare i pagamenti. Anche solo 100 euro di scoperto per la durata di 3 mesi sono ormai sufficienti per definire il titolare di conto un cattivo pagatore. E inoltre scattano fino a 3.000 euro di multa per il risparmiatore che ritarda a versare soldi sul conto corrente in banca per questo pagamento.
Così come sono “In arrivo dall’Agenzia delle Entrate multe di oltre 2.000 euro non solo per chi riceve ma anche per chi effettua questi pagamenti”. Del resto a nulla vale dimostrare la buona fede delle proprie azioni perché non si ammette certo l’ignoranza delle normative. Farebbe bene dunque a raccogliere informazioni per tempo anche il correntista che dispone pagamenti senza avere denaro sufficiente a cui attingere. Sono difatti previste fino a 3.000 euro di multa per il risparmiatore che ritarda a versare soldi sul conto corrente in banca per questo pagamento. Chi emette un assegno senza avere la somma di denaro per la riscossione da parte dell’intestatario rischia sanzioni pecuniarie soprattutto se reitera la violazione.
Fino a 3.000 euro di multa per il risparmiatore che ritarda a versare soldi sul conto corrente per questo pagamento
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In presenza di un assegno senza copertura l’importo della sanzione aumenta in misura proporzionale all’ammontare dello scoperto. Pertanto il debitore potrebbe ritrovarsi a pagare una multa di oltre 6.000 euro per assegni di importi più elevati. Il responsabile di un titolo di pagamento a vuoto ha comunque modo di evitare di ricevere una cartella di pagamento dall’Agenzia delle Entrate. Può infatti avvalersi del pagamento tardivo versando sul proprio conto corrente la somma sufficiente a coprire la cifra riportata sull’assegno. Esistono tuttavia delle scadenze da rispettare per sanare la situazione debitoria e che concedono 60 giorni di tempo al cattivo pagatore. In aggiunta all’ammontare dell’assegno il debitore dovrà versare una penale e farsi carico delle spese per il protesto. In breve, il correntista riceverà una sanzione pecuniaria solo se non provvederà entro i termini previsti a versare i soldi sufficienti a coprire l’assegno.