Finanza sostenibile e Fattori ESG: cosa sono e perché sta aumentando il rischio di speculazione

Finanza sostenibile e Fattori ESG: cosa sono, perché stanno cambiando il mondo e lo spettro della speculazione

La Finanza come strumento per rendere il mondo un luogo più sostenibile è un concetto che da qualche anno a questa parte sta prendendo sempre più forza. Gli investitori hanno la possibilità di impegnare risorse verso quelle aziende e realtà che, oltre a generare un rendimento economico, hanno un impatto significativo positivo su Ambiente e Società.

Ma cos’è la Finanza sostenibile, cosa sono i fattori ESG e quali sono gli obiettivi 2030? E ancora, come si può ideare una strategia efficace per investire in modo “verde”? Come si può coniugare risparmio, crescita del capitale e neutralità climatica? Sono queste le domande cruciali che hanno indirizzato investimenti ingenti verso obiettivi a lungo termine, e che di fatto stanno plasmando il mondo.

Cosa si intende per Finanza sostenibile

Gli investimenti sostenibili sono tutti quelli che tengono conto dei Fattori ESG, dunque verso imprese che compiono scelte coerenti coi concetti promossi dall’Agenda 2030, dall’Accordo di Parigi per la lotta ai Cambiamenti Climatici e del Global Contact delle Nazioni Unite.

ESG è un acronimo che comprende tre fattori: Environmental di tipo Ambientale, Social di tipo Sociale e Governance di Governo della Società. Le logiche ESG nascono già negli anni ’50, e solo di recente l’Europa e le autorità di regolamentazione finanziaria hanno cominciato a costruire criteri uniformi a livello internazionale per evitare che il concetto di “sostenibile” fosse definito in modi e misure differenti. Sebbene ci sia ancora molto da fare, i punteggi ESG sono già ampiamente utilizzati in finanza per la costruzione di portafogli di investimenti e per indici di mercato.

Alcuni esempi di criteri ESG possono essere sintetizzati come segue:

  • Environmental: controllo delle emissioni di Co2, utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili, innovazione;
  • Social: creazione di un ambiente di lavoro inclusivo, rispetto della diversità di genere, impatto sociale e relazione con dipendenti, forniture, persone e comunità;
  • Governance: trasparenza ed etica nelle decisioni, rispetto degli azionisti e delle minoranze.

Per investire in modo sostenibile si possono dunque attuare diverse strategie: non solo orientando le proprio scelte verso quelle realtà che rispettano norme e standard riconosciuti a livello internazionale (OCSE, ONU, UNICEF…) ma anche escludendo le aziende coinvolte nel comparto delle armi o del tabacco, o che utilizzano animali per effettuare esperimenti e test.

Finanza sostenibile e Obiettivi dell’Agenda 2030 sono strettamente connessi

L’agenda 2030 è un ampio programma sottoscritto nel 2015 dai Governi dei 193 Paesi Membri dell’Assemblea Generale dell’ONU. L’impegno è di salvare il Pianeta, proteggere i popoli dai Cambiamenti Climatici e migliorare il benessere delle persone. Sono stati individuati 17 obiettivi da raggiungere per lo Sviluppo Sostenibile (o Sustainable Development Goals, SDGs) tutti interconnessi tra loro.

Possiamo citarne alcuni: sradicare la povertà assoluta; porre fine alla fame nel mondo; garantire salute e benessere a tutti; ridurre mortalità infantile e materna; ridurre le disuguaglianze; dare accesso a tutti a un’istruzione adeguata; garantire lavoro dignitoso; creare comunità e città sostenibili; aumentare la consapevolezza su consumi responsabili; combattere i cambiamenti climatici.

Va da sé che tutti gli investimenti orientati verso aziende, imprese e Governi che rispondono ai criteri ESG permetterà di raggiungere più facilmente detti obiettivi. Per dare un’idea dell’impatto economico chi si è innescato a livello globale, citiamo i dati pubblicati dal Global Sustainable Investment Review. Ad oggi più di 35 miliardi di dollari sono stati impegnati in attività finanziarie gestite secondo criteri di sostenibilità.

Criticità negli investimenti sostenibili: greenwashing e “forzature” dei Mercati

Nonostante l’impegno profuso dall’Europa e dalle autorità di regolamentazione della finanza, non esiste ancora un quadro riconosciuto a livello internazionale che protegga gli investitori da politiche poco trasparenti.

Parliamo del greenwashing, un fenomeno che si sta espandendo di pari passo con l’interesse della comunità per l’ambiente. Il rischio è di indirizzare investimenti in realtà che attuano strategie di marketing volte a far credere di effettuare attività sostenibili, quando invece non lo sono affatto.

Oltre a ciò, si aggiunge una sorta di “cambiamento di rotta” partito negli States. Di recente, Reuters ha riportato la notizia circa la decisione di un Giudice Federale del Texas. Avrebbe dichiarato che “American Airlines ha violato la legge federale basando le decisioni di investimento per il piano pensionistico dei propri dipendenti su fattori ambientali, sociali e altri fattori non finanziari“.

Negli Stati Uniti cresce contestualmente la reazione negativa dei conservatori agli investimenti ESG. Inoltre, a novembre scorso, BlackRock ha subito una citazione in Giudizio da parte di 11 Stati. L’accusa è che l’attivismo climatico – contestualmente alla presunta violazione di Leggi Federali Antitrust – abbia innescato l’aumento del prezzo dell’energia. Il rischio speculazioni è concreto, dunque, nonostante i nobili intenti della Finanza sostenibile. Non solo in America, ma anche in Europa.

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