In un precedente articolo apparso sulle Pagine di ProiezionidiBorsa si era spiegato al Lettore il meccanismo delle aste a doppio ribasso (consultare qui).
Si tratta di un meccanismo utilizzato dalla grande distribuzione nella scelta dei fornitori. Questo trasforma il mercato in un vero e proprio gioco al massacro dove, ad uscire sconfitti, sono i produttori del primo settore.
Tra le associazioni degli agricoltori, molte si sono da sempre schierate contro queste aste che costringono i produttori a vendere sottocosto.
Nei supermercati, infatti, non è raro imbattersi in vendite promozionali. Una gara a chi ribassa di più che scarica i costi, nella maggior parte dei casi, sulle aziende produttrici.
Da tempo, queste associazioni auspicavano un cambiamento.
Finalmente un deciso stop alle speculazioni e alla trappola dei prezzi bassi al supermercato
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Risale agli anni passati l’impegno della Commissione europea per rendere più equa la filiera alimentare.
Finalmente, il 20 aprile 2021 il Senato ha approvato la Legge di delegazione europea 2019-2020 pubblicata in Gazzetta Ufficiale con la Legge n. 53/2021.
Il testo è composto da 29 articoli e un allegato in cui vengono elencate 39 direttive europee, tra cui la n. 2019/633.
Il Governo è, così, delegato ad adottare i decreti legislativi per il recepimento delle direttive europee e altri atti dell’UE.
All’art. 7 della l. 53/2021 si tratta del contrasto delle pratiche commerciali sleali nella filiera agricola ed alimentare.
L’articolo va a colpire, tra le altre pratiche, anche le aste elettroniche al doppio ribasso. Queste aste sono inserite tra le pratiche commerciali sleali vietate. Oltre a questo, la vendita dei prodotti agricoli e alimentari non dovrà essere eccessivamente gravosa.
In seguito a questa approvazione anche le vendite sottocosto dovranno rispettare una serie di parametri. Tra questi troviamo il superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’ISMEA.
Viene, poi, prevista una maggior tutela per coloro che denunciano le vessazioni, infatti verrà garantito l’anonimato.
Quando si tratta di vessazioni si intendono anche le modifiche non concordate dei contratti e il mancato pagamento per i prodotti invenduti.
Si è di fronte a un risultato importante da tempo richiesto dai rappresentanti del settore primario.
Infatti, si stima che le pratiche commerciali sleali procurino un danno di oltre trecento milioni di euro all’anno alla filiera. Finalmente un deciso stop alle speculazioni e alla trappola dei prezzi bassi al supermercato.