Comunicare è vita. Aprirsi, parlare, esprimersi è importantissimo per l’essere umano. Dall’alba dei tempi l’interscambio fra individui della stessa specie è fondamentale. Ha permesso l’evoluzione degli antenati dell’homo sapiens.
L’uomo, infatti, è un animale sociale. Non può starsene da solo, è spinto alla socialità. Le emozioni, ad esempio, sono un modo veloce per trasmettere informazioni. La tristezza serve a richiamare l’attenzione in un momento difficile. La rabbia serve a difendere la propria posizione. L’importante è saper riconoscere e descrivere tali emozioni. Ciò è indispensabile per poter vivere in salute.
La comunicazione non avviene solo tramite il linguaggio, ma anche altri canali.
Finalmente svelate le regole da seguire per diventare un comunicatore eccezionale.
Perché essere un buon comunicatore può essere importante
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In ogni ambito della propria vita è possibile migliorare la comunicazione. In un contesto lavorativo, ad esempio, è indispensabile dare istruzioni precise e dettagliate. All’interno di una relazione amorosa non si può prescindere dalla condivisione di sentimenti. Nel rapporto con i propri figli il dialogo è essenziale.
Ma perché essere un buon comunicatore può essere importante? Tenendo presente gli esempi summenzionati, si possono fare delle considerazioni. In un contesto lavorativo la comunicazione efficace è una soft skill molto ricercata.
In una coppia esprimere i propri bisogni e le proprie perplessità può concorrere ad una interdipendenza positiva.
Esplicitare le norme di comportamento ai propri figli è cruciale.
Saper comunicare, quindi, può essere importante per trovare un lavoro, per migliorare un rapporto di coppia e nella crescita dei bambini.
Finalmente svelate le regole da seguire per diventare un comunicatore eccezionale.
Cosa fa un comunicatore eccezionale
Un ottimo comunicatore raggiunge subito il traguardo che si prefissa. Le informazioni arrivano in maniera chiara ed esaustiva. Le richieste sono esplicitate senza troppi voli pindarici. Non ci sono significati nascosti ed impliciti.
L’ascolto attivo è un punto cardine. Il comunicatore si sintonizza sul tono emotivo dell’interlocutore. Ne coglie motivazioni, emozioni, sentimenti. Li interpreta e ne parla liberamente.
La seconda regola non scritta del buon comunicatore è la coerenza. Il linguaggio verbale e quello non verbale sono sincronizzati. Vanno nella stessa direzione.
La terza regola riguarda l’assertività. Il comunicatore afferma con forza la sua posizione e non se ne vergogna. Ha una buona autostima e non si crea aspettative infondate.
La quarta regola riguarda la voce. Non è mai monotona, ma viene utilizzata per porre enfasi su alcune parti del discorso. I termini che utilizza il comunicatore efficace sono evocativi e persuasivi. Non vuole convincere l’interlocutore, ma vuole indurlo a ragionare e a vagliare diversi punti di vista.
Queste cinque regole possono aiutare chiunque a diventare un comunicatore eccezionale. C’è bisogno, tuttavia, di impegno e dedizione.