Da lunedì 16 maggio entreranno a regime gli attesi Ecobonus del Governo per chi intende cambiare il proprio mezzo. Tra 2 giorni, infatti, uscirà sulla Gazzetta Ufficiale l’atteso decreto e sarà subito operativo, anche per i contratti stipulati nello stesso giorno. Tuttavia, l’accesso alla piattaforma (per prenotare il Bonus) dei rivenditori è rimandato alla metà della prossima settimana, dal 25.
La misura era attesa da mesi sia dagli operatori di mercato che dagli automobilisti. I primi sono alle prese con il crollo delle vendite che ha ridotto al lumicino le nuove immatricolazioni.
I secondi sopportano già tutto l’anno una sfilza di costi legati al possesso di un’auto. Cambiarla, inoltre, è diventato sempre più difficile poiché il carovita erode il potere d’acquisto degli stipendi.
Ecco perché il ricorso ai Bonus (da quelli utili per rifare una casa, all’interno o all’esterno, a quelli auto) è sempre più frequente. Ora, dunque, dal 16 finalmente ci siamo per gli incentivi auto e moto alle condizioni che a breve vedremo.
Le risorse stanziate dal Governo
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Le risorse stanziate dal Governo ammontano a 650 milioni di euro per il 2021, il 2022 e il 2024. Nel complesso si tratta di un plafond di due miliardi scarsi di euro, utili per rinnovare in 3 anni gran parte del parco auto esistente.
Come per il passato, anche questa volta gli incentivi premiamo il passaggio dalle auto più inquinanti a quelle a bassa emissione. I principi di fondo da tenere a mente sono due. Uno riguarda la presenza o meno di un vecchio veicolo da rottamare. Il secondo chiama in causa la fascia di emissione del nuovo veicolo: più è bassa, maggiore è l’incentivo riconosciuto. La combinazione dei due elementi determina l’importo complessivo del Bonus.
Finalmente ci siamo per gli incentivi moto e moto ma per l’Ecobonus fino a 5.000 euro occhio alle condizioni
Vediamo allora a quanto ammontano gli incentivi a seconda della tipologia del veicolo da acquistare.
L’incentivo più alto è appannaggio delle auto elettriche, comprese cioè nella fascia di emissioni 0-20 g/km. Per esse è previsto un tetto di spesa fino a 35mila euro (più IVA) e un contributo di 3mila. Se l’acquisto è accompagnato dalla rottamazione di un veicolo di classe inferiore all’Euro5, scattano altri 2mila euro di Ecobonus.
Per l’acquisto di un veicolo c.d. “intermedio”, ossia ibrido plug-in, l’incentivo è di 2.000 o 4.000 euro senza o con rottamazione. Il tetto di spesa è di 45mila (sempre più IVA) e in questa fascia vi rientrano i veicoli con emissione tra i 21 e i 60 g/km.
Per i veicoli che rientrano nella fascia di emissione 61-135 g/km, infine, il tetto di spesa è di 35mila euro (più IVA) e l’importo del Bonus è fisso. È possibile ottenere 2mila di incentivo solo con la rottamazione di un vecchio mezzo.
L’Ecobonus per le 2 ruote
Infine diamo uno sguardo agli incentivi previsti per i mezzi a due ruote. Al riguardo si distinguere tra ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi da un lato e ciclomotori e motocicli termici dall’altro.
Nel primo caso il Governo concede un Bonus del 30% del prezzo fino a 3mila euro e del 40% fino a 4.000 euro se viene rottamata una moto classe da Euro 0 a 3.
Nel secondo caso, invece, a un 5% di sconto concesso dal rivenditore si affianca il Bonus. Il contributo è pari al 40% del prezzo d’acquisto e fino a 2.500 euro. Deve esserci, infine, anche la rottamazione di una vecchia moto.
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