Nella settimana del debutto del BTP Valore, anche CDP ha rinnovato la struttura dei rendimenti di alcuni buoni fruttiferi postali (BFP). In generale assistiamo a una vigilia d’estate in gran fermento sul reddito fisso, spesso con rendimenti in salita. Sono ai loro massimi assoluti di periodo o no? Non lo sappiamo, ma di certo sono più convenienti rispetto al recente passato. In particolare, sono finalmente aumentati i tassi di interesse su questi buoni fruttiferi postali per la gioia dei risparmiatori.
A distanza di mesi, infatti, l’emittente ha deciso di rivedere l’attuale offerta a disposizione dei risparmiatori. Un discorso che ha riguardato tanto la composizione (è sparito il titolo a 16 anni, per esempio) quanto i tassi offerti su alcuni buoni. Vediamo di quali si tratta.
I principali vantaggi dei buoni fruttiferi postali
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Da sempre i risparmiatori hanno mostrato una grande preferenza per i BFP. Lo testimoniano i numeri, considerati gli ingenti volumi di buoni sottoscritti dagli italiani nel corso degli anni. Tuttavia, negli ultimi anni lo strumento ha perso smalto rispetto ad altri strumenti relativamente più redditizi. Si pensi al conto deposito nel biennio del Covid o ai titoli di Stato più di recente. Al riguardo, per esempio, abbiamo visto quanto rendono 10mila in sul BTP Valore tra cedole e premio finale.
Uno dei vantaggi dei BFP risiede nell’assenza di costi, dalla sottoscrizione fino al rimborso, finale o intermedio. L’emittente, infatti, ne consente la liquidazione in qualunque momento, salvo i termini di prescrizione. Non solo, ma il risparmiatore ha certezza di poter contare sul capitale nominale inizialmente versato. Quanto agli interessi (netti), invece, essi maturano da subito mentre sono riconosciuti solo al termine delle finestre temporali previste dal titolo posseduto.
Sempre sul fronte dei costi va detto che fanno eccezione le spese di natura fiscale. Cioè la ritenuta del 12,50% sugli interessi maturati e l’imposta di bollo nei modi e casi previsti dalla Legge.
Finalmente aumentati i tassi di interesse su questi buoni fruttiferi postali per la gioia dei risparmiatori
Vediamo allora quali sono le principali novità introdotte dal 6 giugno 2023.
La prima, come detto, attiene al ritiro del buono 4X4, non più disponibile per la sottoscrizione.
Poi sono stati ritoccati alcuni tassi di interesse, rendendo così più ricco il rendimento annuo lordo dei titoli interessati. Nello specifico si tratta di:
- buono 3 anni Plus, il cui rendimento annuo lordo a scadenza è passato dal vecchio 1,50% all’attuale 2,00%;
- buono 3X2, passato dal vecchio rendimento annuo lordo a scadenza del 2,00 al nuovo 2,25%;
- buono 3X4, con nuovo rendimento annuo lordo a scadenza del 2,75%, in rialzo anch’esso dal vecchio 2,50%;
- buono ordinario, che dal 6 giugno offre a scadenza un rendimento annuo lordo del 3,00%. Fino a pochi giorni fa, invece, arrivava ad offrire massimo il 2,50% dopo 20 anni dalla sottoscrizione.
Vento di novità sui buoni postali
Restano immutati, infine, i rendimenti degli altri buoni fruttiferi in sottoscrizione fino all’altro ieri (come quelli del buono che rende più del 10% netto in 4 anni).
Con questa mossa a sorpresa, quindi, l’emittente ha allineato maggiormente i rendimenti dei buoni alle attuali condizioni di mercato. Nei fatti ha reso più competitive e più allettanti le scadenze a breve-medio termine, quelle oggi più richieste dai piccoli investitori.