L’inflazione alta sta costringendo gli emittenti di strumenti di investimento sul reddito fisso ad alzare di continuo i rendimenti. Si tratta di un normale adeguamento delle condizioni offerte a quelle che sono le mutate condizioni di mercato. È stato quanto è successo in questi giorni in Poste, dove sono finalmente aumentati i tassi di interesse di questi 2 buoni postali fruttiferi, oggi ancora più ricchi di ieri. Vediamo di scoprire di quali si tratta.
L’emittente (CDP), infatti, non manca di aggiornare le condizioni commerciali del proprio portafoglio prodotti. Vale a dire le varie opzioni riguardanti l’offerta Supersmart per i titolari di libretto Smart e i buoni fruttiferi postali (BFP). Insieme formano il c.d. risparmio postale.
La nuova offerta Supersmart sul libretto Smart
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Il 6 settembre è terminata l’ultima offerta Premium sul libretto postale Smart per chi apportava nuova liquidità sull’omonimo strumento. Per chi rispettava la condizione, attivava un accantonamento e attendeva i 270 giorni di durata prevista l’emittente riconosceva un tasso di interesse annuo lordo del 3,50%.
Ora siamo nell’attesa che CDP lanci la nuova offerta Premium (sempre per chi apporta nuova liquidità) da qui ai prossimi giorni o settimane. Non appena ne avremo notizia informeremo subito i nostri Lettori.
Intanto, da giovedì 7 ha debuttato la nuova offerta Supersmart 360 giorni per i titolari di libretti Smart. Essa prevede solo l’apertura dell’accantonamento e l’attesa del termine, mentre il tasso annuo lordo a scadenza è del 2,50%.
Finalmente aumentati i tassi di interesse di questi 2 buoni postali fruttiferi, oggi ancora più ricchi di ieri
Nella stessa data sono mutati anche i tassi di interesse lordi a scadenza di alcuni BFP.
Uno di questi è il buono 3×2, il cui rendimento annuo lordo a scadenza è passato dal vecchio 2,25% al nuovo 2,75%. Il titolo prevede due distinti step triennali per complessivi 6 anni di durata. Nel dettaglio, il tasso nominale annuo dal 1° al 3° anno di possesso è dell’1,25%, sale al 4,27% dal 4° al 6°. In sostanza il tasso effettivo lordo annuo al compimento del 3° anno è dell’1,25% (1,10% netto) e del 2,75% (2,43% netto) al compimento del 6° (cioè dal 1° al 6° anno).
Ricordiamo che i buoni maturano interessi dalla sottoscrizione ma sono riconosciuti al compimento dello o degli step previsti dal buono in questione. Di contro li si può rimborsare in qualunque momento, anche prima del termine e sempre entro i termini di prescrizione. Si ha diritto al capitale iniziale più gli eventuali interessi netti degli step integralmente conclusi.
Investire in buoni fruttiferi postali a 12 anni
L’altro BFP che ha subito una modifica al rialzo dei rendimenti annui lordi è il buono 3×4 per chi vuole investire fino a 12 anni. Anche qui i rendimenti sono fissi e crescenti e quello annuo lordo a scadenza oggi è del 3,00%. Cioè si è passati dal vecchio 2,75% all’attuale 3,00% annuo lordo finale.
Qui gli step del buono sono 4, tutti di durata triennale. In definitiva, le condizioni economiche in vigore dal 7 settembre sono le seguenti:
- 1,25% di rendimento affettivo annuo lordo alla fine del 3° anno;
- l’1,75% al termine del sesto anno di possesso;
- 2,25% di rendimento affettivo annuo lordo al compimento del terzo triennio;
- 3,00% alla fine del 12° e ultimo anno di vita del buono.
In sostanza CDP ha reso una spanna più interessanti i guadagni netti finali di questi strumenti garantiti dallo Stato. Non si tratta di rialzi stellari, ma bisogna comunque tener conto che si tratta di prodotti con un grado di rischio decisamente basso.