Circa 2 mesi fa avevamo anticipato che Cassa Depositi e Prestiti (CDP) avrebbe apportato qualche modifica all’universo dei buoni fruttiferi. Con i rendimenti in risalita sui titoli di Stato, gli interessi dei buoni erano meno convenienti per i risparmiatori.
È in questa cornice che si spiega l’ingresso sul mercato, da un paio di giorni, di un nuovo prodotto d’investimento. Infatti, finalmente alle Poste è arrivato il buono fruttifero con rendimenti rivisitati. Stiamo parlando del “Buono 5X5”, che prevede una durata complessiva dell’investimento di 25 anni, ma riscattabile in qualsiasi momento. Analizziamo lo strumento a beneficio dei nostri Lettori.
Caratteristiche tecniche del prodotto
Indice dei contenuti
Come tutti i buoni fruttiferi, si tratta di un prodotto di Stato e pertanto garantito. Non prevede nessun costo di sottoscrizione, di gestione o rimborso finale, salvo gli oneri fiscali. Sugli interessi lordi maturati si applica l’aliquota fiscale del 12,50% e si paga l’imposta di bollo nei soli casi che abbiamo già illustrato. Infine ricordiamo che sono esenti dall’imposta di successione.
Questi prodotti si possono sottoscrivere sia online (da web o da App) che presso lo sportello degli uffici postali. L’acquisto in remoto riguarda i titolari di libretto Smart o conto BancoPosta che siano abilitati ai servizi dispositivi online.
Per quel che riguarda il taglio minimo, esso è pari a 50 euro e si procede per relativi multipli.
Finalmente alle Poste è arrivato il buono fruttifero con interessi fino all’1,50% e i soldi sono sempre disponibili
Veniamo a questo punto al capitolo dei rendimenti. Gli interessi sono fissi e crescenti all’aumentare del tempo di possesso (il cosiddetto step-up). Questi maturano dal momento della sottoscrizione, ma vengono riconosciuti al compimento del quinto, decimo, quindicesimo, ventesimo e 25esimo anno. Ovviamente gli interessi si accreditano insieme al riscatto del titolo (anticipato o a scadenza).
Prima di tale data, e in qualsiasi momento, si ha sempre diritto alla restituzione integrale del 100% del capitale investito. Si aggiungono gli interessi delle sole finestre quinquennali completate. Cioè quelli maturati durante il primo quinquennio non sono corrisposti se il riscatto avviene prima dei 5 anni dalla sottoscrizione. Si procede allo stesso modo anche sulle finestre quinquennali successive.
Dunque, vale quanto segue:
- alla fine del quinto anno: 0,10% di rendimento effettivo annuo lordo;
- alla fine del decimo anno: 0,20% (come sopra);
- con la fine del quindicesimo anno: 0,40% (come sopra);
- alla fine del ventesimo anno: 0,75% (come sopra);
- alla scadenza del prodotto (25esimo anno): l’1,50% di rendimento effettivo annuo lordo.
Il difficile equilibrio tra rischio, tempo e rendimento del buono fruttifero
Come per qualunque investimento (mattone, oro, azioni, criptovalute, titoli di Stato, etc), il risparmiatore è chiamato a ponderare al meglio tre esigenze. Ossia il proprio grado di rischio, l’orizzonte temporale dell’investimento e l’obiettivo finale.
Nel caso del Buono 5X5, sono innegabili i vantaggi dello strumento: garanzia dello Stato, disponibilità del capitale, l’assenza di costi e il regime fiscale agevolato. Tuttavia, bisogna investire oggi, 24 febbraio 2022 e attendere 25 anni per ricevere l’1,50% lordo di rendimento annuo. Un tempo sicuramente non di breve durata.
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