Finalmente 2 gioie per i proprietari di case e non riguardano IMU, tasse o spese condominiali  

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Chi non ha affermato “mai una gioia” nel corso della propria vita? Probabilmente in tanti, o forse tutti. In quest’autunno 2021, i proprietari di case (specie delle seconde) hanno due motivi in più per sostenerlo.

L’occasione la offre la recente indagine di Banca d’Italia condotta presso 1.425 agenti immobiliari dal 27 settembre al 22 ottobre 2021. Da dati, infatti, emergono finalmente 2 gioie per i proprietari di case e non riguardano IMU, tasse o spese condominiali. Vediamo allora di capire di cosa stiamo parlando.

Il Rapporto Bankitalia interessa i proprietari di case

Bankitalia ha da poco diffuso il “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni” del terzo trimestre. Per la prima volta dal 2009, la quota di operatori che registra un aumento delle quotazioni nel terzo trimestre (sul secondo) è superiore alla quota di operatori che ne indica un calo.

In altri termini, sono in aumento gli agenti immobiliari che notano spinte al rialzo dei prezzi delle abitazioni anche in questa parte dell’anno. Inoltre sono aumentate le aspettative, ossia le attese di rialzo dei valori immobiliari almeno fino alla metà del 2022.

Per gli addetti ai lavori, il Superbonus 110% (ma anche gli altri Bonus casa, che esponiamo qui al link) ha inciso positivamente sulla domanda immobiliare. Questo discorso vale maggiormente con riferimento alle case indipendenti.

Tuttavia, questo rialzo dei prezzi crea un bel problema per chi intende acquistare. Al riguardo abbiamo già visto se conviene comprare casa nel 2021 o aspettare il prossimo crollo dei prezzi degli immobili.

La domanda di case in Italia nell’autunno 2021

Dal sondaggio spicca inoltre l’aumento dello sconto medio richiesto dagli acquirenti  sui prezzi di partenza chiesti dai venditori. Si è passati dal 9,3% del trimestre precedente al 9,7% attuale. Di contro si sono ridotti i tempi medi di vendita degli immobili passati, da un trimestre all’altro, dai 7,2 a 6,4 mesi.

Infine, nulla di nuovo per quanto il divario tra prezzi offerti (da chi acquista) e prezzi domandati (da chi vende). Le distanze sono fisse e continuano a essere la prima causa di estinzione del mandato a vendere o comprare, a seconda dei casi.

Salgono i canoni di affitto

Altrettanto positive sono le attese sui canoni di locazione nel terzo trimestre. È salita al 14,7% (da 11,7%) la quota di agenti che prefigura un aumento degli affitti, specie nelle aree non urbane.

Lo dimostra anche il fatto che i locatari hanno ridotto il margine medio di sconto richiesto sui canoni d’affitto iniziali. Segno che la domanda è forte e i locatori non cedono sulle loro richieste (cioè non concedono sconti).

Finalmente 2 gioie per i proprietari di case e non riguardano IMU, tasse o spese condominiali

Dunque, il mercato immobiliare sta vivendo una primavera settoriale. Gli immobili si vendono più velocemente e sono salite le pressioni e le attese sul rialzo dei prezzi. Anche il mercato degli affitti sta ritornando a regime dopo i mesi bui della pandemia.

Un immobile, fosse una prima o una seconda abitazione, è anche (o soprattutto?) una forma d’investimento. Se sale il suo valore, aumenta anche la ricchezza di chi ne è proprietario. Quindi all’atto di una eventuale vendita o affitto, quel capitale immobilizzato genera maggiore valore.

Tuttavia, i valori degli immobili non salgono per inerzia, ma perché alla base c’è un aumento della domanda (all’acquisto e/o alla vendita). Quest’aumento deve valere sia per il mercato in sé sia per lo specifico immobile di riferimento.

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