Uno dei settori più colpiti dall’emergenza pandemica è senza dubbio quello delle feste. Un settore messo in ginocchio da limitazioni, lockdown, chiusure e vincoli. Nel momento di ripresa, ecco l’altrettanto grave crisi, stavolta economica soprattutto. Una nuova crisi proveniente dal conflitto bellico in Ucraina. Gli effetti sono quelli facilmente immaginabili, tra chiusure delle attività, tagli di personale e fuga all’estero tanto degli imprenditori che degli addetti. Compresi i cosiddetti cervelli. Cosa centrano i cervelli con discoteche e feste? Un connubio che come vedremo non è azzardato. Perché le eccellenze italiane sono davvero multi settore e molti giovani hanno idee innovative che i più anziani nemmeno si sognano.
Feste digitali di ultima generazione con #x-party, nuova startup italiana formata da giovani ventenni
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I giovani che fuggono all’estero, in cerca di miglior fortuna e di un posto di lavoro sono un fenomeno che non fa distinzioni tra settori lavorativi. Ma ci sono anche giovani che decidono di provare, se non ad invertire la tendenza, quanto meno a inventarsi qualcosa per restare sul territorio italiano. È ciò che è successo in Emilia Romagna, dove il settore delle feste vede una startup firmata da ventenni che puntano sul digitale. Un programmatore che fa parte di questo gruppo di ventenni ha messo in piedi un programma chiamato “#x-party”. E il mondo delle feste potrebbe cambiare in maniera radicale. Si passa alle feste digitali, con il primo appuntamento della storia già in calendario tra poco più di 7 giorni a Bologna.
I cervelli hanno spazio anche in Italia
Feste digitali di ultima generazione, con un programma nato dall’utilizzo di ben 4 linguaggi di programmazione oltre naturalmente all’intelligenza artificiale. E dagli inviti allo svolgimento della festa, il digitale la fa da padrone. Uno strumento che per la prima volta verrà testato il 2 dicembre a Bologna e che promette di essere innovativo a tal punto da servire a chi la festa la organizza ed anche a chi semplicemente vi partecipa. Tutto digitale, collegato con il proprio smartphone. Dai pagamenti agli ordini al bar, dalle luci alla visualizzazione sul device del brano che in quel momento ha messo il DJ.
Nasce un fotografo virtuale, che potrà essere gestito da ogni partecipante con il suo device. E poi ancora, luci controllate dallo smartphone, flash e colore dello sfondo di queste foto che gli interessati potranno visualizzare dal telefonino. Il mondo digitale quindi apre a possibilità enormi di sviluppo e giovani volenterosi come il pool di ventenni di questo progetto dimostrano come non sempre l’estero è l’unica via per mettere in atto sogni e progetti e per trovare lavoro o crearne uno.