È tempo di vacanze! Occhio al piano ferie ma soprattutto ai nostri diritti. Potrebbero esserci ancora giorni non goduti. Ecco cosa fare in questi casi.
Con l’avvicinarsi dell’estate per tanti lavoratori è tempo di organizzare le tanto agognate e desiderate vacanze. Dopo un anno di lavoro, tra preoccupazioni e ansie, le vacanze sono davvero necessarie per staccare da tutto e rigenerarsi. Le ferie sono un diritto di ogni lavoratore irrinunciabili e non monetizzabili, costituzionalmente garantito. A stabilire il numero minimo di ferie è il nostro legislatore, in particolare con il D.Lgs. n. 66/2003.
Quest’ultimo infatti stabilisce che il prestatore di lavoro, oltre al giorno di riposo settimanale, ha diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a 4 settimane. I contratti collettivi di lavoro, inoltre, possono stabilire condizioni anche più favorevoli per il lavoratore. Tuttavia potrebbe accadere di avere delle ferie arretrate non godute in quanto pur essendo obbligatorie, il legislatore prevede la possibilità di utilizzarle in momenti diversi. In particolare, delle 4 settimane obbligatorie, due devono essere godute entro l’anno di maturazione, anche consecutivamente se lo richiede il lavoratore. Mentre le altre due settimane, se pur obbligatore, possono godersi entro i 18 mesi successivi all’anno di maturazione.
Ferie arretrate e non godute ecco cosa fare
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Pertanto entro il 30 giugno 2023 i datori di lavoro dovranno consentire ai loro dipendenti di fruire delle ferie maturate e non godute nei 18 mesi precedenti. Ovvero quelle maturate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021. I datori di lavoro nella programmazione aziendale delle ferie dovranno prestare molta attenzione verso coloro che ancora non hanno goduto le ferie nel suddetto periodo.
Dovranno entro il 30 giugno verificare che siano state godute tutte le ferie altrimenti dovranno versare la relativa contribuzione all’INPS entro il 20 agosto. Ciò comporterà a carico del datore di lavoro oltre a sanzioni salate. Infatti se la violazione si è verificata per più di 4 anni o riguarda almeno 10 lavoratori la sanzione potrà arrivare anche a 5.400 euro.
Cosa rischia il lavoratore
Se pertanto abbiamo ferie arretrate e non godute, sul lavoratore non ricadrà alcun onere né tanto meno la perdita del diritto. L’unico a pagare del mancato godimento delle ferie del lavoratore sarà il suo datore di lavoro. Quest’ultimo infatti oltre a versare i contributi all’INPS, sarà soggetto a gravi sanzioni.
Le ferie obbligatorie previste dalla legge e non godute non potranno monetizzarsi ma dovranno essere comunque fruite dal lavoratore. Quest’ultimo inoltre potrà agire in giudizio nei confronti del datore di lavoro per richiedere il risarcimento degli eventuali danni conseguenti al mancato godimento delle ferie. Il datore di lavoro pertanto, onde evitare guai, dovrà predisporre un piano ferie che tenga conto di tutte le esigenze sia dell’azienda che dei propri dipendenti.