Il fegato grasso è una di quelle condizioni che molti ignorano di avere. Secondo le stime il 25-30% della popolazione potrebbe averlo. Il dato praticamente raddoppia se si va a considerare coloro i quali sono in sovrappeso o soffrono di diabete.
Non si tratta di dati per i quali valga la pena allarmarsi, perché solo l’1 o il 2% dei soggetti interessati dalla questione potrebbe andare incontro a complicazioni. Seppur la percentuale in questione sia, dunque, bassa, resta consigliabile avere un’idea anche sommaria sul tema.
I sintomi del fegato grasso
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Tra le caratteristiche più subdole del fegato grasso c’è il fatto che non darebbe sintomi. In alcuni casi, in base a quanto riportano alcune fonti, potrebbe esserci un dolore sul lato destro superiore della pancia. Tuttavia, spesso si associa questo disturbo ad altri tipi di problemi (ad esempio alla colecisti).
L’assenza di sintomi per il fegato grasso rappresenta una potenziale criticità, tenuto conto che si potrebbero avere delle complicazioni come infiammazioni o addirittura cirrosi. Evoluzioni che si manifesterebbero, dunque, senza essersi accorti dell’origine del problema.
A volte bisogna andare oltre i valori del sangue per un accertamento diagnostico
Si parla di fegato grasso qualora su questo ci sia un accumulo di grassi pari al 5% del suo peso. Il primo campanello d’allarme potrebbe suonare facendo dei comuni esami del sangue, dove valori alti di GOT e GPT potrebbero essere la spia di fegato grasso. Sono le transaminasi.
Successivamente il medico potrebbe valutare l’opportunità di sottoporre il paziente ad altri esami strumentali. A partire dall’ecografia addominale fino ad arrivare ad altre tipologie di accertamento, come ad esempio la TAC o la risonanza magnetica.
Conoscere queste informazioni sommarie sul fegato grasso, quali valori del sangue e sintomi sono da valutare spiegano perché è sempre opportuno fare prevenzione e controlli. E lo si deve fare sempre con l’ausilio del medico.
Quello che, in gergo, è chiamato fegato grasso in medicina si definisce steatosi epatica non alcolica. Non per tutti i pazienti viene affrontata allo stesso modo.
Fegato grasso, quali valori del sangue e sintomi lo rivelerebbero
Come, ad esempio, si ricorda sul sito della Fondazione Veronesi, ci sono dei parametri che indirizzerebbero i medici verso la strada da intraprendere. Uno è l’età, gli altri sono due valori del sangue. Le piastrine e le transaminasi. Ci sono, infatti, casi in cui la questione va affrontata con una cura o un consulto specialistico.
La buona notizia è che, qualora non ci siano particolari complicazioni in atto, il problema si risolverebbe modificando il proprio stile di vita. Mangiare bene e magari lasciarsi alle spalle i chili di troppo sono, ad esempio, due indicazioni che spesso i medici danno per affrontare il fegato grasso. E ci sono delle linee guida che potrebbero essere seguite.
La situazione va, ovviamente, sempre affrontata rivolgendosi al proprio medico o ad uno specialista.
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