In tempi di Covid è facile farsi prendere dalla psicosi. Ogni piccolo sintomo di qualcosa che non va nel nostro corpo può indurci a pensare che sia colpa del coronavirus. Questo spinge alla corsa forsennata verso il tampone, per scongiurare qualsiasi tipo di dubbio. A volte, così facendo, si sottovaluta il fatto che i problemi potrebbero essere riconducibili ad altri tipi di virus. Quelli che magari oggi, inconsciamente, vengono sottovalutati, ma che continuano ad agire anche in situazione di pandemia. Quello di cui tratteremo oggi è un problema che colpisce soprattutto gli anziani. Che ha un nome scientifico di origine greca e che in italiano si può tradurre in due modi. Partiamo dall’origine, ovvero herpes zoster, due termini che significano rispettivamente serpente e cintura. Nella nostra lingua, parliamo comunemente di fuoco di Sant’Antonio o di fiamme di Satana.
Già solo dai nomi inquietanti, si può comprendere quanto sia fastidioso questo virus che si manifesta con un’eruzione cutanea piuttosto importante. Lo Zoster è lo stesso virus che provoca la varicella, che colpisce gran parte della popolazione in età prescolare. Questo potrebbe rimanere latente nel nostro corpo per moltissimi anni e manifestarsi poi con la comparsa del fuoco di Sant’Antonio in età avanzata. Una sorta di recidiva della varicella a tantissimi anni di distanza.
Febbre, mal di testa e di stomaco sono alcuni dei sintomi di questo fastidioso virus che colpisce soprattutto gli over 60
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Cosa può farlo tornare ad agire? Si ritiene che possano essere diverse le cause. Momenti di stress psicofisico con conseguente abbassamento delle difese immunitarie, per esempio, nei soggetti deboli. Oppure alcune terapie farmacologiche piuttosto importanti, pensiamo alle radioterapie o alle chemioterapie. I sintomi possono essere diversi. Febbre, mal di testa e di stomaco, ma non solo, anche brividi, spossatezza e dolori localizzati, spesso nell’area toracica e del tronco. In contemporanea, si manifesta esteriormente con la presenza di eruzione cutanee forti e assai pruriginose, composte da tante piccole vesciche di colore rosso intenso. Queste possono comparire in ogni parte del corpo e avere estensione differente.
Terapie e possibilità di vaccino
Ai primi sintomi, bisogna subito rivolgersi al medico curante. Non esisterebbe una vera e propria terapia per guarire immediatamente il fuoco di Sant’Antonio. Alcuni farmaci antivirali e antinfiammatori potranno, però, lenire il dolore, in attesa che il virus faccia il suo corso, per poi regredire spontaneamente. Saranno sempre i medici, però, a comprendere la natura del problema e a suggerire la terapia adeguata. Compreso l’utilizzo o meno di bendaggi per preservare l’area interessata. Inoltre, negli ultimi anni, esiste anche la possibilità di vaccinarsi contro l’Herpes Zoster. È gratuita per gli over 65 che, consultandosi con il proprio medico, potranno decidersi se avvalersi o meno di questa possibilità.