È la settimana della Fashion Week a Milano. Avvenimento di grande rilievo nel mondo della moda. Grandi eventi, ospiti importanti, sfilate di alto livello. Un profilo altissimo in questo contesto lo ha sicuramente la moda scarpe per la primavera e l’estate del 2022. Sembra che tra i modelli più apprezzati per l’arrivo della bella stagione ci siano le scarpe con il tacco medio. Sembrano andare per la maggiore anche sandali e slingback dai colori sgargianti e dalle strutture elaborate.
È sempre interessante parlare di Fashion Week, moda e trend per le scarpe ma non molti sanno che dietro l’eleganza possono nascondersi piccoli inconvenienti. Infatti, seppure molto belle, sicuramente le scarpe con il tacco, soprattutto quando alto e a spillo, non sono tra le calzature più comode. Non solo, possono causare anche qualche difficoltà nei movimenti soprattutto quando la superficie dove si cammina non sia perfettamente liscia oppure sia scivolosa.
Il caso e il risvolto inaspettato
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Il piccolo prezzo della scomodità che si paga al bel apparire può portare a conseguenze inaspettate. Un giorno infatti una signora si recava al supermercato per fare la spesa. Questa era vestita molto bene, in particolare ai piedi calzava dei tacchi piuttosto alti. Succedeva purtroppo che la donna perdeva l’equilibrio e cadeva riportando delle lesioni. Dunque, la signora citava in giudizio il supermercato chiedendo il risarcimento perché la caduta era, secondo lei, da addebitare al pavimento scivoloso. Mentre il supermercato sosteneva che la donna fosse caduta a causa del precario equilibrio che le garantivano i tacchi alti.
Fashion Week, moda e trend per le scarpe della primavera-estate 2022 ma attenzione a questo risvolto inaspettato
Interviene allo la Corte di Cassazione con l’ordinanza 3046 del 1 febbraio 2022. I giudici davano ragione al supermercato. Infatti, la donna vittima della caduta non era riuscita a provare che il pavimento fosse stato davvero scivoloso al momento dell’impatto con il terreno. E dunque, confermando la teoria del supermercato per cui la donna avesse perso l’equilibrio a causa dei tacchi.
Infatti, la Corte di Cassazione ha ricordato come l’articolo 2051 codice civile, che prevede la responsabilità per cose in custodia, vada correttamente interpretato. Si esclude la responsabilità del custode quando il danneggiato non riesca a fornire alcuna prova del collegamento tra il danno e la cosa custodita. La donna per ottenere il risarcimento, cioè, avrebbe dovuto almeno provare che il pavimento era effettivamente scivoloso. Nel senso che era potenzialmente in grado di creare un pericolo per i clienti del supermercato. A quel punto la responsabilità sarebbe ricaduta sul punto vendita.