Assumere tutte le vitamine necessarie al nostro organismo è fondamentale per conservare uno stato di ottima salute. L’alimentazione è sicuramente la fonte principale attraverso cui poter prendere il carico necessario di questi componenti essenziali alla vita dell’organismo. Qui di seguito vi proponiamo una guida sui principali cibi che contengono una quantità alta di vitamina D e quali sono i principali benefici per la propria salute.
Quali effetti ha la vitamina D sull’organismo
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Fai il pieno di vitamina D con questi 5 alimenti che non possono mancare sulla tua tavola. Una dieta varia e l’attività fisica sono componenti essenziali alla buona conservazione dello stato di salute per il nostro organismo. In particolare, l’assunzione della vitamina D rientra tra gli obiettivi da non trascurare per la cura del benessere. Questo perché l’effetto di tale vitamina influisce sul funzionamento di numerosi organi e apparati del corpo. Ecco perché una carenza di vitamina D è riconoscibile attraverso i sintomi che i Tecnici di ProiezionidiBorsa hanno illustrato nella guida presente qui. Un buon apporto di vitamina D favorisce il rafforzamento del sistema immunitario, il buon funzionamento muscolare. Inoltre, partecipando all’assorbimento di fosforo e calcio, questa vitamina contribuisce a rinforzare le ossa ed i denti. Dunque, vediamo attraverso quali cibi è possibile aumentare l’apporto di vitamina D nel proprio organismo.
Fai il pieno di vitamina D con questi 5 alimenti che non possono mancare sulla tua tavola
Le principali fonti alimentari di vitamina D sono di origine animale, ma anche alcuni alimenti di origine vegetale ne contengono a sufficienza.
Il primo dei cibi che non dovete far mancare mai sulle vostre tavole è sicuramente la trota salmonata. Questo pesce, oltre ad avere un gusto assai raffinato, contiene circa 15,9 μg di vitamina D per 100 grammi di prodotto. Assai simile è anche l’apporto del salmone fresco. Oltre a ciò, non dobbiamo dimenticare che i pesci appartenenti alla famiglia delle Salmonidae sono estremamente ricchi di Omega3, importanti acidi grassi ad azione antinfiammatoria.
Il secondo alimento che possiamo certamente assumere per integrare l’assunzione di vitamina D è lo sgombro. Uno dei più noti tra i pesci azzurri, lo sgombro contiene circa 14 μg di vitamina D per ogni 100 grammi di prodotto. Questa tipologia di pesce presenta anche un ulteriore vantaggio non trascurabile rispetto al salmone. Lo sgombro non contiene dosi massicce di metalli pesanti, come si registra in pesci di grande taglia come il salmone e per tale ragione, può accompagnare con maggiore frequenza i vostri pasti. Anche gli atri tipi di pesce azzurro, come sardine e aringhe, possono sostituire lo sgombro pur conservando importanti quantità di vitamina D.
Le uova
Il terzo alimento che si collega ad un importante apporto di vitamina D sono le uova. In particolare, il tuorlo è la parte in cui concentrano dosi massicce di vitamine tra cui anche la D. Assumendo 2 uova intere, è possibile ricavare 2 μg di vitamina D ogni 100 grammi di prodotto. Le uova sono un alimento particolarmente completo ma si devono usare sempre con la giusta moderazione. Solitamente, gli esperti di nutrizione indicano di non superare le quattro uova a settimana, ma i dati possono variare in base al soggetto.
Fai il pieno di vitamina D con questi 5 alimenti che non possono mancare sulla tua tavola. Nel top five degli alimenti ad alto contenuto di vitamina D rientrano anche il latte e lo yogurt intero. Oltre ad essere una importante fonte di calcio, il latte può contribuire all’assunzione di vitamina D.
In ultima analisi troviamo i funghi. Secondo uno studio che ha condotto la Sidney Medical School persino gli champignon ne contengono in quantità interessanti. In questi casi, è utile sapere che l’attivazione della vitamina nel vegetale avviene solo se si espone il prodotto alla luce solare prima del consumo. I funghi contengono circa 0,3 μg di vitamina D ogni 100 grammi di prodotto, non molta, ma sono comunque una valida alternativa vegetariana.
Ecco, dunque, cosa non far mancare sulla propria tavola per una adeguata assunzione di vitamina D.