A seguito di un importante accordo con la big farmaceutica britannica GSK, per la commercializzazione di due farmaci urologici in esclusiva in 21 Paesi dell’UE, c’è stato un exploit del 5% per Recordati che adesso punta i massimi storici. In questo senso potrebbero essere decisive le prossime sedute.
I punti di forza e di debolezza del titolo
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Tra i punti di forza di Recordati c’è il rapporto EBITDA/fatturato dell’azienda che è relativamente importante e genera margini elevati al netto di svalutazioni, ammortamenti e tasse. Inoltre, i margini generati dalla società sono tra i più elevati della Borsa valori. L’attività dell’azienda, quindi, è particolarmente redditizia.
Dal punto di vista degli analisti, nel corso degli ultimi quattro mesi, il giudizio degli analisti è notevolmente migliorato. A oggi il consenso medio è accumulare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 3% circa.
Se dal punto di vista degli analisti e dei fondamentali, le azioni Recordati presentano interessanti margini di apprezzamento, i multipli di mercato raccontano un’altra storia. Con un rapporto prezzo/utili 2023 di 26,56 volte il risultato, infatti, la società opera a livelli di multipli relativamente elevati. Anche il valore aziendale stimato di 4,54 volte il fatturato dell’esercizio in corso esprime una forte sopravvalutazione.
Exploit del 5% per Recordati che adesso punta i massimi storici: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Recordati (MIL:REC) ha chiuso la seduta del 21 luglio a quota 45,33 €, in rialzo del 5,03% rispetto alla seduta precedente.
Il forte rialzo giornaliero del titolo ha portato le quotazioni a contatto con i massimi annuali in area 45 €. La conferma del superamento di questo livello di prezzo potrebbe ulteriormente favorire i tori. Una conferma in tal senso potrebbe arrivare dalla rottura della forte area di resistenza a 47,13 €. In questo caso potrebbero aprirsi le porte a una continuazione del rialzo fino in area 58 €, oltre gli attuali massimi storici in area 55 €.
I ribassisti, invece, potrebbero prendere il sopravvento nel caso di una chiusura giornaliera inferiore a 43,8 €.
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