EXOR soffre in Borsa nelle ultime settimane, ma la situazione non è drammatica. Anzi, alla chiusura del 26 giugno si potrebbero creare le condizioni per un’accelerazione rialzista.
Andiamo, però, per gradi e ricordiamo brevemente i motivi che hanno portato alla repentina discesa delle quotazioni di qualche settimana fa.
La discesa è scattata a seguito di rumors secondo i quali la commissione europea avrebbe aperto una seconda fase di approfondimento sul dossier dell’aggregazione tra FCA e PSA. Come spesso succede, però, (sell the news, buy the rumors) non appena si è avuta la conferma dell’approfondimento sul dossier FCA-PSA EXOR ha ripreso a correre.
Le motivazioni addotte dalla commissione europea per le ulteriori indagini sono qui di seguito riportate
La Commissione è preoccupata che la transazione possa ridurre la concorrenza nel settore dei veicoli commerciali leggeri (van) sotto le 3,5 tonnellate nello spazio economico europeo. I van sono un mercato sempre più importante, Fiat e Peugeot hanno una forte posizione nel settore in molti Paesi Ue, valuteremo attentamente.
Una decisione definitiva in merito dovrà essere presa entro il 22 ottobre.
Le aspettative su EXOR secondo l’analisi grafica
Indice dei contenuti
EXOR (MIL:EXO) ha chiuso la seduta di contrattazioni del 23 giugno a quota 52,32€ in rialzo del 3,24% rispetto alla seduta precedente.
La proiezione in corso sul time frame settimanale è rialzista, ma si sta scontrando con il forte ostacolo in area 52,97€ (I° obiettivo di prezzo). Una chiusura settimanale superiore a questo livello aprirebbe le porte a una continuazione del rialzo fino al II° obiettivo di prezzo in area 71,07€. La massima estensione del rialzo si trova in area 89,17€ per un potenziale rialzo di oltre il 50% dai livelli attuali.
Discese fino in area 45,988€ sono compatibili con lo scenario rialzista. Chiusure settimanali inferiori a 41,717€ farebbero invertire al ribasso la tendenza in corso.
Da notare che il rialzo non è supportato dal segnale del BottomHunter.
Approfondimento
Puntare su FCA potrebbe non essere una scelta vincente nel breve/medio termine