Lo stato di benessere del nostro corpo passa anche tramite l’armonia tra tutti i suoi componenti. Molti decidono di dedicarsi a buttare giù la cosiddetta pancetta. Si tratta di strati di tessuti adiposi in eccesso che potrebbero creare qualche problema con il pieno benessere del corpo e che forse vogliamo ridurre anche per questioni estetiche.
Ciò non deve però portare a vere e proprie ossessioni e sofferenze. Alle volte, peraltro, la motivazione di un po’ di pancia è dovuta a cause fisiologiche. Altre volte si tratta di migliorare alcune abitudini alimentari. Peraltro, anche la fitoterapia e la scienza alimentare propongono soluzioni interessanti sul breve termine per rimediare agli eccessi di un pranzo o ad abitudini errate. Ad esempio, potremmo provare una tisana ideale per sgonfiare la pancia e contrastare la pesantezza. Così come potremmo inserire nella dieta, magari accompagnandolo ad un risotto, un ortaggio depurativo dai benefici molto elevati.
Una pluralità di origini
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Qualsiasi sia la ragione, per intervenire sul medio e lungo termine, dovremmo capire che tipo di pancia abbiamo. Un dietologo o un medico ci aiuterà in questo. Ma possiamo iniziare a rendercene conto in base alla forma e alle caratteristiche. Questo ci aiuterà a capire come intervenire anche in vista di allenamenti. Infatti, pochi lo sanno ma esistono vari tipi di pancia e pancetta, e dovremmo valutarli con cura.
La prima di queste varietà è la cosiddetta pancia prediabetica o di tipo A. Questa si caratterizza per una consistenza molle ma voluminosa. L’eccesso di grasso, detto viscerale, aumenterebbe la resistenza all’insulina. Il rischio del diabete aumenterebbe, motivo per il quale l’intervento deve essere accordato con il medico ed il nutrizionista. La scelta adatta potrebbe essere quella di prediligere un’alimentazione ricca di fibre e vitamine. Gli allenamenti possono essere di tipo cardio-tonificante.
Più compatta e sporgente è la pancia di tipo B, chiamata anche epato-digestiva. È tipica di chi ha problemi al fegato e di chi assume in eccesso bevande gassate o alcoliche. In questo caso è possibile svolgere attività aerobica moderata, ma sarebbe importante evitare sovraffaticamento. Dovremmo poi consultare un medico, visto che la problematica non ha origine esclusivamente alimentare.
Diversa è la situazione della cosiddetta pancia metabolica o di tipo C. Questa è forse la tipologia di pancia che più si avvicina al classico concetto di alimentazione erronea. Il grasso risulta flaccido, ma potrebbero non esserci alterazioni nella condizione epatica o a livello di valori sanguigni. L’allenamento che possiamo attuare per ridurre la pancia non dovrà sovraccaricare le articolazioni, ma sarà direzionato al dimagrimento del tessuto e al rafforzamento della massa muscolare tramite allenamenti metabolici.
Esistono vari tipi di pancia e pancetta ed ognuna ha caratteristiche diverse se vogliamo intervenire con allenamenti o programmi
Una spiegazione ulteriore della presenza di gonfiori è la cosiddetta pancia colica o di tipo D. È dovuta ad un accumulo di gas, a sua volta causato da aerofagia oppure a fenomeni di fermentazione, di intolleranze, e di altri disagi gastrointestinali. Per stabilire un piano di allenamenti, sarà allora molto importante risalire alle cause profonde di questi disagi. Alle volte anche esercizi di respirazione potrebbero venire consigliati al soggetto colpito.
Attenzione infine alla pancia post-menopausale. Questa si presenta nelle donne che, a seguito della fine della fertilità, presentano un equilibrio ormonale alterato. Questo potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
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