In linea di massima sarebbe preferibile riuscire sempre a consumare il tartufo fresco. Avremmo modo di assaporare appieno tutte le sue caratteristiche organolettiche, davvero uniche. Qualora non fosse possibile, vediamo come conservare nel tempo questo prodotto così tanto delicato.
In quest’articolo illustriamo, dunque, gli errori da evitare per conservare al meglio a casa il tartufo. In primis, sarebbe bene ripulire il tartufo dai residui terrosi che si ritrovano in superficie, evitando il più possibile l’uso dell’acqua. E questo per evitare che assorbi umidità che andrebbe, poi, a deteriorare il prodotto.
Ad ogni modo, in merito alla pulizia del tartufo abbiamo già fornito delle indicazioni in un nostro precedente articolo.
Il congelamento
Indice dei contenuti
In casi estremi, si potrebbe pensare a congelarlo, con una durata del prodotto di quasi un anno. Consideriamo, però, il fatto che il tartufo perderà comunque un pò del suo profumo e del suo aroma. A questo punto, dopo averlo delicatamente e accuratamente pulito, riporlo in una busta per alimenti, sigillarla e riporla nel freezer. Ancora meglio, sarebbe, poi, se riuscissimo a conservarlo sottovuoto.
Da evitare, invece, questa modalità di conservazione nel caso di tartufo bianco, già di suo delicatissimo, anche dal punto di vista organolettico.
Preservare profumo e aroma nel tempo
Di seguito gli errori da evitare per conservare al meglio a casa il tartufo:
La conservazione deve avvenire sempre al fresco, in frigo, con una durata del prodotto massimo di una settimana circa. Evitiamo, perciò, di conservare questo prodotto semplicemente in credenza. Anche in questo caso, con la modalità sottovuoto, si potrebbe ottimizzare l’effetto della conservazione, fino a 10/12 giorni.
Evitiamo di riporlo in frigo senza protezione, e questo per due ordini di motivi. In primis, perché il suo aroma verrebbe assorbito da altri alimenti e andrebbe, dunque, irrimediabilmente perso. In secondo luogo, perché il deterioramento del tartufo è più accelerato in condizioni di umidità. Sarebbe indicato riporlo in un recipiente di vetro, avvolto in carta assorbente da cucina.
Evitiamo anche di utilizzare il riso crudo, per conservare il tartufo. Perché questo prodotto ha un potere assorbente troppo marcato. Questa metodologia sarebbe, invece, indicata per minimizzare i danni al tartufo da umidità. Ma finirebbe per assorbire anche l’aroma tipico di questo straordinario prodotto.
Infine, in quest’articolo illustriamo dei suggerimenti in merito alle tecniche di ricerca del tartufo bianco.