Adesso che Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca, i leader europei stanno correndo “ai ripari”. In una riunione a porte chiuse, si è parlato della necessità di “cambiare completamente mentalità”. L’Europa deve agire affinché tutti i Paesi Membri tornino ad essere competitivi, innovativi e soprattutto uniti.
Se c’è un concetto su cui tutti i leader che stanno intervenendo a Davos è quello dell’unità. Le politiche di Donald Trump spaventano, e la chiave per superare tutte le sfide è di collaborare, nonché mantenere la resilienza dimostrata durante la pandemia di Covid. Ma spuntano dichiarazioni preoccupanti, mentre Lagarde teme un impatto negativo sul rapporto euro-dollaro.
Rapporto Draghi: punto di riferimento ma anche campanello d’allarme sull’andamento dell’economia europea
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Secondo Andolina, amministratore delegato di Philip Morris International per l’Europa, l’UE “sta camminando nel sonno verso una catastrofe economica”. Il Rapporto Draghi aveva preannunciato che se le politiche non si concentreranno verso la creazione di un ambiente più favorevole per le imprese, sarà praticamente impossibile diventare competitivi a livello tecnologico e infrastrutturale.
I leader, durante una delle tavole rotonde organizzate a Davos, hanno sottolineato l’importanza di investire in Difesa ma anche in Intelligenza Artificiale e soprattutto di attrarre investimenti, come succede negli Stati Uniti. “Il problema non è la disponibilità di denaro, ma far agire gli investitori istituzionali“, ha precisato Sandberg, capo economista di Active Owners Denmark.
Contestualmente, arriva anche il suggerimento dell’ex presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Una delle strategie potrebbe essere quella di “aumentare la capitalizzazione della BEI, per stimolare la crescita economica“.
Lagarde non si preoccupa dell’inflazione USA, ma punta il focus sull’andamento euro-dollaro
Non è trascorso molto tempo da quando la BCE ha annunciato la volontà di tagliare ancora i tassi, in modo da raggiungere l’obiettivo inflazione al 2%. Per Lagarde, il target sarà raggiungibile proprio nel 2025, nonostante lo spettro dell’aumento dell’inflazione negli States, altamente probabile secondo gli esperti.
Stando alle ultime dichiarazioni rilasciate dalla Presidente della Banca Centrale Europea, però, ci sono altre dinamiche che andranno monitorate attentamente. Nello specifico, si è riferita all’andamento del rapporto euro-dollaro, che molto probabilmente risentirà delle politiche annunciate dal 47° Presidente degli Stati Uniti. Politiche che rischiano di minare in primis gli obiettivi del Green Deal, visto che la Casa Bianca ha deciso di uscire dagli Accordi di Parigi.