Sono solo quattro i titoli del settore bancario che nell’ultimo anno hanno avuto una performance positiva. Al terzo posto di questa classifica guidata da Banco BPM e Credem si colloca BPER Banca. Quindi, ecco uno dei migliori titoli bancari dell’ultimo anno: ma che cosa fare ora? Prima di procedere ricordiamo che dopo l’acquisizione di Carige, BPER Banca è diventata la quarta banca italiana.
Ecco uno dei migliori titoli bancari dell’ultimo anno: la ripresa dopo il crollo della trimestrale
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Il titolo BPER Banca (MIL:BPE) ha chiuso la seduta del 12 dicembre a quota 1,9520 euro, in ribasso dello 0,03% rispetto alla seduta precedente.
L’ultima volta che ci eravamo occupati del titolo era dopo il tracollo seguito alla pubblicazione della trimestrale e ci chiedevamo quando si sarebbero potute creare le condizioni per una ripartenza.
La reazione del titolo è stata immediata e, come si vede dal grafico, ii rialzo è stato supportato sia da un incrocio rialzista delle medie sia da un segnale di acquisto dello SwingTrading Indicator. Nelle ultime sedute, però, l’impulso rialzista si è attenuato ed ecco uno dei migliori titoli bancari dell’ultimo anno in una fase di attesa per capire da che parte potrebbe muoversi.
La valutazione del titolo BPER Banca
La valutazione del titolo sulla base dei multipli di mercato è molto interessante. Infatti, qualunque sia l’indicatore utilizzato dall’analisi fondamentale, le azioni BPER Banca risultano essere sottovalutate. Ad esempio, secondo il rapporto prezzo su utili è superiore al 70%. Analogo risultato si ottiene con il Price to Book ratio che con il rapporto prezzo su fatturato. Quest’ultimo indicatore, poi, è inferiore a 1. Ciò significa che il titolo è sottovalutato non solo rispetto ai suoi competitors, ma in assoluto.
Ricordiamo poi che il dividendo distribuito ha un rendimento di oltre il 3%, ma, secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, è visto in crescita per i prossimi anni fino a livelli superiore all’8%.
Anche per gli analisti il prezzo obiettivo medio a un anno esprime una sottovalutazione di circa il 35%. Tuttavia, la dispersione del campione è molto elevata e pari a circa il 20% indebolendo l’indicazione che arriva dal valore medio.
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