Meglio non correre rischi e tenere i soldi fermi, accettando in toto le perdite da spese e inflazione, o provare a ribaltare la sorte? Sta tutto qui il dilemma del piccolo risparmiatore in merito alla gestione dei propri risparmi.
Ovviamente neanche il reddito da capitale sarà mai completamente gratuito, visto che vanno sopportati alcuni costi a seconda dei casi. Anzitutto le commissioni di compravendita dello strumento (pur sempre inferiori alle tante spese per avere i soldi liquidi sul conto) e i collegati costi fiscali. Poi bisogna accettare il grado di rischio insito nel prodotto prescelto e rinunciare alla disponibilità del capitale per tutta o parte della durata dell’investimento.
Consideriamo ora un BTP di breve-media durata e con profilo di rischio abbastanza contenuto: quanto sarebbe conveniente? Tra i tanti disponibili, ecco un titolo di Stato utile per portare a casa un guadagno dell’8% nel giro di pochi mesi.
Il Buono del Tesoro Poliennale con scadenza luglio 2025
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Dopo un biennio in profondo letargo (2020-’21), i rendimenti sui titoli di Stato hanno ripreso a correre. Inflazione alle stelle, guerra, politica monetarie restrittiva, caro energia e debiti pubblici gonfiati hanno agito da carburante a questo trend rialzista.
Morale, oggi basta un bond del Tesoro con una manciata di mesi residui per assicurarsi un discreto ritorno netto. Tuttavia, è bene precisare che il rendimento reale di breve resta negativo. Il tasso d’inflazione è talmente alto che spesso il netto non copre solo una parte delle perdite in conto capitale. Almeno fino a quando il carovita non rientrerà per sempre a livelli più consoni e/o accettabili.
Prendiamo in esame un BTP con poco più di 31 mesi di vita residui. Il riferimento è al bond con ISIN IT0005345183, emesso il 17 settembre 2018 e con scadenza al 15 novembre 2025. Si tratta quindi di un settennale che scadrà tra 2,63 anni.
Il titolo ha una cedola lorda annua del 2,50%, il 2,1875% netto, e stamane prezza all’incirca a 98,29 centesimi. Coniugando cedola e guadagno in conto capitale finale e spalmandolo da qui a scadenza otteniamo un rendimento effettivo netto annuo del 2,803%. In sostanza l’obbligazione farebbe guadagnare più dell’8% lordo complessivo in poco più di 2 anni e mezzo.
Un titolo di Stato utile per portare a casa un guadagno dell’8% nel giro di pochi mesi
Come si vede si tratta di rendimenti non certamente stellari in senso assoluto, ma comunque interessanti sul fronte del reddito fisso. L’investitore sa già in partenza qual è il risultato intermedio e complessivo dell’investimento. L’emittente s’impegna al rimborso del capitale a scadenza e la ritenuta fiscale è agevolata al 12,50%.
Infine resta sempre ferma la possibilità di disinvestire anzitempo liquidando il titolo sul MOT al prezzo di mercato all’atto della vendita. Questo discorso potrebbe tradursi in un ulteriore vantaggio o in una perdita a seconda dei casi. Se la successiva
rivendita dovesse avvenire a un prezzo maggiore di quello d’acquisto, l’operazione darebbe vita a una plusvalenza. Diversamente si andrebbe incontro a una perdita in conto capitale. Tuttavia, data la vita durata residua del bond si dovrebbe essere relativamente certi circa la disponibilità o meno del capitale da qui all’autunno 2025.