La spesa per il mutuo è generalmente tra le più impegnative nell’arco della propria vita, sia in termini di soldi che di tempo ed energie. Tuttavia, per gli esperti è un debito “buono”, cioè è un attivo che aumenta la ricchezza complessiva del nucleo familiare. Inoltre può generare un reddito nel caso di un successivo affitto e più in generale migliora la qualità della propria vita.
Uno sguardo alle principali voci di spesa di un mutuo casa
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La spesa complessiva di un mutuo casa dipende principalmente da tre famiglie di costi. Il primo rimanda al capitale preso a prestito, che va spalmato e rimborsato nel corso del tempo (l’ammortamento, incluso degli interessi).
A seguire c’è la spesa legata agli interessi, che può variare anche tanto a seconda del periodo storico in cui si contrae il mutuo. Negli anni del denaro a buon mercato questa spesa si contrae notevolmente. Inoltre il peso degli interessi incide anche in funzione della durata totale del mutuo.
In particolare, nelle ultime settimane sta risalendo la quota dei mutui a tasso variabile rispetto al fisso. Primo perché costano meno, secondo perché i mutuatari non credono ai rialzi monstre e duraturi dei tassi da parte della BCE.
Infine abbiamo le altre spese, tra cui quelle di istruttoria e di perizia, l’onorario del notaio, l’assicurazione sul mutuo. Sicuramente sono spese minori rispetto alle prime due, ma si tratta pur sempre di centinaia e centinaia di euro. Le spese di istruttoria riguardano le operazioni volte a capire se il mutuo può essere concesso o meno. Di norma il loro importo è pari a una percentuale tra lo 0,50% e l’1,00% del mutuo concesso. Al riguardo, però, ecco un mutuo casa alle Poste a tasso fisso o variabile o misto che non carica queste voci di spesa.
Sono 2 le soluzioni disponibili per l’acquisto casa e in offerta
In pratica fino al prossimo 30 giugno l’offerta di Poste prevede l’azzeramento delle spese di istruttoria. La promozione riguarda i prodotti mutuo BancoPosta Acquisto, mutuo BancoPosta Giovani e mutuo BancoPosta Rifinanziamento. Essa è destinata a tutta la clientela e per tutte le tipologie di tasso richiesto, ossia fisso, variabile e misto (rivedibile a 3 o 5 anni).
In particolare, mutuo BancoPosta Acquisto arriva fino all’80% del valore dell’immobile e può riguardare una prima o una seconda casa. La sua durata oscilla tra 10 e 30 anni.
Riguarda solo i clienti under 36, invece, il mutuo BancoPosta Giovani per l’acquisto della prima casa. L’importo del mutuo deve essere di almeno 50mila euro e può durare da 10 fino a 40 anni (35 e 40 anni solo per il tasso fisso).
Infine l’importo dell’ultima soluzione varia da un minimo di 50mila euro fino al residuo del precedente mutuo (ma entro il 60% del valore di perizia dell’immobile).
Ecco un mutuo casa alle Poste a tasso fisso o variabile o misto che non fa pagare queste spese iniziali
Più in generale, la parola d’ordine per i mutuatari (futuri o già in corso) deve essere “contenimento dei costi”, a qualunque livello. Le spese di istruttoria, infatti, sono solo una delle tante voci della spesa complessiva. Le principali raccomandazioni che danno gli esperti al riguardo sono:
- ponderare al massimo la convenienza del tasso fisso rispetto al variabile e viceversa. Inoltre considerare anche le formule commerciali alternative, come il tasso con cap, etc;
- valutare le offerte di più istituti di credito, anche in corso di ammortamento del mutuo. Le banche sono delle imprese di lucro che hanno interesse a sottrarre clientela alla concorrenza. Per cui è possibile incontrare istituti disposti a offrirci condizioni commerciali migliori pur di averci tra i suoi clienti;
- conservare un certo grado di flessibilità contrattuale (sul tasso, sulla durata, sui rimborsi aggiuntivi, etc.). Il mutuo è un debito di lungo periodo, e nel corso della propria vita possono succedere tante cose, in negativo e in positivo.
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