In economia si possono individuare almeno tre tipologie di risparmiatori. Coloro che non si preoccupano di proteggere i soldi accumulati, chi invece prova il sentiero di farli crescere, chi infine si accontenta di difenderli e stop.
In questa sede prenderemo in esame solo questa terza tipologia di risparmiatori. Ossia chi non intende provare a guadagnare ma è parimenti (e giustamente) restio a rimetterci di tasca propria. In questi casi, ecco un metodo semplice e infallibile per lavorare e risparmiare senza perdere neanche 1 euro del proprio conto corrente.
La soglia da tenere a mente per non perdere neanche 1 euro
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Imposteremo tutto il discorso sulla semplicità per restare fedeli al nostro proclama iniziale. Il risparmiatore che non vuole rimetterci deve in sostanza tenere a mente tre elementi:
a) se la giacenza annua supera i 5mila euro, andranno coperti 34,20 euro di costi in imposta di bollo;
b) i costi di tenuta del proprio c/c, che vanno dai 21,40 euro dei c/c online ai 54,10 euro di quelli postali fino agli 88,50 euro dei c/c bancari tradizionali. I dati sono quelli medi ed attengono al 2019, secondo questa indagine di Banca d’Italia;
c) l’inflazione, che varia di continuo. A ottobre scorso, con la presentazione della NADEF è stato inserito per il 2021 un tasso d’inflazione programmato pari allo 0,50%.
Ci siamo: ecco un metodo semplice e infallibile per lavorare e risparmiare senza perdere neanche 1 euro del proprio conto corrente
Ora veniamo alla parte operativa. Il primo passo, molto più alla portata, è quello di scegliere un c/c che costi pochissimo o nulla proprio, se possibile. Ad esempio si possono sfruttare le promozioni degli istituti di credito o eventuali c/c convenzionati a cui si possa accedere.
Se la mission è quella di restare “neutrali”, la scelta del c/c economico rientra tra gli imperativi ci dobbiamo porre, altrimenti la sfida diventa ardua assai.
A questo punto dobbiamo coprire le altre due voci di spesa. Qui la bravura consiste nello spostare la liquidità su uno strumento interessante in termini di rendimenti e che abbassi la giacenza media sotto i 5mila euro. In questo modo avremmo depennato anche i 34,20 euro di imposta di bollo.
Riassumiamo allora arbitrariamente in uno 0,60-0,70% i costi da coprire (reali e da perdita di potere d’acquisto); come fare?
In sintesi, ecco un metodo semplice e infallibile per lavorare e risparmiare senza perdere neanche 1 euro del proprio conto corrente
Allo stato attuale, la scelta di un buon conto deposito (CD) toglierebbe le castagne dal fuoco. Si tratta di uno strumento di agevole comprensione e sicuro fino ai 100mila di deposito. Su questo fronte c’è poi molta concorrenza tra gli operatori di settore, quindi di continuo arrivano offerte interessanti sul mercato.
Nell’articolo di cui qui il link illustriamo qual è il miglior CD per il piccolo risparmiatore.
Quindi basterebbe fare una costante programmazione di breve-medio periodo (da 12 a 24 mesi, per esempio) e centrare l’obiettivo di partenza. La limitata durata temporale della scelta, infatti, darebbe modo di proteggersi e di adattare di continuo il tiro secondo le dinamiche economiche.
Ad esempio in rete abbiamo trovato un CD libero che offre fino all’1% lordo annuo. Mentre in quest’altro articolo presentiamo un caso particolare in cui si può arrivare anche fino al 3%. Insomma: basta un minimo di applicazione ed è (quasi) fatta.
Nulla da eccepire: ecco un metodo semplice e infallibile per lavorare e risparmiare senza perdere neanche 1 euro del proprio conto corrente.