L’inflazione alle stelle rende quasi un lusso tenere soldi fermi e infruttiferi. Il mix di tasse e commissioni, oltre appunto all’inflazione, erodono molto potere d’acquisto nel giro di poco tempo. Parimenti sono forti e comprensibili anche i timori di chi teme di perdere soldi in virtù di una scelta sbagliata.
In simili circostanze si finisce allora per scegliere il reddito fisso. Cioè si punta sulla certezza del capitale (almeno) a scadenza e a sapere con anticipo quale sarà il rendimento per tutta la durata dell’investimento. Al riguardo, e con riferimento ai prodotti del risparmio postale, ecco un buono fruttifero postale utile per investire e guadagnare il 30% netto a scadenza.
I punti forza dei buoni fruttiferi
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I buoni postali (abbiamo visto quali sono quelli disponibili a maggio) sono degli strumenti d’investimento graditi dal piccolo investitore per tutta una serie di ragioni.
Sono prodotti che godono della garanzia dello Stato e di un regime di tassazione agevolato. Sugli interessi attivi, infatti, la ritenuta fiscale è del 12,50%, mentre su molti altri strumenti finanziari essi si attesta al 26%. Inoltre sono esenti dall’imposta di successione, mentre l’imposta di bollo si applica nei soli casi previsti dalla Legge.
Per il resto non prevedono commissioni di compravendita e/o di gestione per tutto il periodo di maturazione. Inoltre prevedono il rimborso del capitale in qualunque momento (sempre entro i termini di prescrizione), anche prima della scadenza. Il titolare ottiene la somma iniziale maggiorata degli interessi netti relativi alle finestre temporali concluse e previste dallo specifico titolo posseduto.
Gli elementi di debolezza dei buoni postali
Al pari dei pro, vediamo anche quali sono i principali contro di questi strumenti. Uno attiene al fatto che gli interessi sono corrisposti a scadenza o al rimborso (anticipato) del titolo. Cioè rispetto ai titoli di Stato e alcuni conti deposito, qui l’emittente non riconosce gli interessi nel mentre si vanno formando.
Un altro elemento di debolezza è dato poi dalla struttura dei rendimenti di tipo step-up. In pratica gli interessi più alti arrivano in genere negli ultimi anni di vita del titolo in questione. Pertanto per portare a casa il miglior montante possibile conviene attendere la naturale scadenza del titolo posseduto.
Ecco un buono fruttifero postale utile per investire e guadagnare il 30% netto a scadenza
Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, consideriamo il buono 3X4 che, appunto, dura complessivamente 12 anni. Il rendimento annuo lordo a scadenza è del 2,50% (il 2,22% netto), ma i tassi nominali annui sono diversi per i 4 trienni contemplati. Per il periodo di possesso dal 1° al 3° anno è dell’1,25% lordo, mentre sale al 2,25% dal 4° al 6° anno. Infine si attesta al 3,26% e al 3,25% nei periodi di possesso che vanno, rispettivamente, dal 7° al 9° anno e dal 10° al 12°.
Pertanto, per determinare il montante lordo e netto alla scadenza di ogni triennio i coefficienti da utilizzare sono, rispettivamente, i seguenti:
- 1,03797070 e 1,03322437 al termine del 1° triennio;
- 1,10970235 e 1,09598956 al completamento del 2° triennio;
- 1,22171484 e 1,19400049 una volta concluso il 3° triennio;
- 1,34488882 e 1,30177772 alla naturale scadenza del buono (12 anni).