Ecco tutte le cartelle esattoriali escluse dalla sanatoria che la rendono meno appetibile

cartelle esattoriali
Escludendo i provvedimenti relativi al reddito di cittadinanza e alle pensioni, sicuramente la cosa che più interessa i cittadini, della Legge di Bilancio è la sanatoria delle cartelle.
A dire il vero tale sanatoria più che nella Legge di Bilancio entra nel Decreto Fiscale. Ma si tratta pur sempre del primo collegato alla manovra finanziaria. Infatti il Decreto Fiscale non è altro che l’atto del Governo che segna le politiche finanziarie, fiscali e di tassazione che il Governo intenderà applicare a partire dal primo gennaio prossimo. Nel Decreto Fiscale compare un provvedimento di sanatoria delle cartelle esattoriali che fa gola a molti, soprattutto alla vasta platea di contribuenti con debiti di questo genere. Si compone di due diversi provvedimenti, entrambi abbastanza vasti come numero di atti che possono essere cancellati o sanati. Ma non tutti i debiti dei contribuenti verranno cancellati.

Ecco tutte le cartelle esattoriali escluse dalla sanatoria 2023 e perché

La sanatoria come dicevamo si divide in due interventi. Il primo prevede la cancellazione di tutte quelle cartelle sotto i 1.000 euro di importo al lordo di sanzioni e interessi, purché diventate di competenza di Equitalia entro la fine del 2015. Parliamo di Equitalia perché le cartelle esattoriali fino al 2017 erano di competenza proprio di questa società. Solo dall’anno successivo infatti le funzioni di concessionario della riscossione dello Stato sono passate ad una branca interna del Fisco italiano, ovvero all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Poco cambia comunque, perché tutte quelle cartelle diventate tali entro la fine del 2015 verranno cancellate d’ufficio se l’importo di queste cartelle è inferiore al limite prestabilito. Per tutte le altre cartelle che non rientrano nella cancellazione precedentemente descritta, ecco la rottamazione. Tutti questi altri debiti con il concessionario alla riscossione potranno essere rottamati. Infatti il Governo ha deciso di inserire una nuova rottamazione delle cartelle. Stavolta, però, per quelle diventate ruolo a partire dal primo gennaio del 2020 e fino al 30 giugno del 2022.

Non tutti i debiti finiranno con l’essere azzerati o rateizzati

Rottamare le cartelle significa godere di uno sconto su sanzioni e interessi e di un pagamento fino a 18 rate. Rate trimestrali che inizieranno dal luglio 2023 e termineranno a novembre del 2027. In parole povere, tra cancellazione e rottamazione, ecco tutte le cartelle esattoriali che dal primo gennaio 2020 al 30 giugno 2022 godono di questa sanatoria. Fuori però rimangono alcuni debiti. Tra tutte le cartelle esattoriali escluse dalla sanatoria ci sono quelle che riguardano l’evasione IVA, gli aiuti di Stato indebitamente percepiti e le sanzioni amministrative collegate a condanne penali. Naturalmente escono fuori dalla sanatoria tutti quei debiti di un contribuente che non sono ancora diventate cartelle esattoriali.
Un debito di natura fiscale o tributaria, finisce con il diventare cartella esattoriale dopo 24/48 mesi. Per esempio, il canone RAI 2019 non pagato da un contribuente, è probabile che non sia ancora diventato cartella esattoriale. Probabilmente è ancora nelle mani dell’Agenzia delle Entrate che sta cercando di ottenerne il versamento senza passare dalla riscossione forzata. Novità sulle cartelle esattoriali che comunque restano importanti, anche se come detto, non fanno tabula rasa dei debiti dei contribuenti.

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