Quando si tratta di trovare un’abitazione ci sono molte variabili che possono influenzare le nostre scelte. Non solo relative alla tipologia della casa, ovviamente. Ma anche alla convenienza economica della scelta. Esistono moltissime formule in cui a vario titolo possiamo risiedere in un luogo. Alcune sono fiscali. Basti pensare ai recenti Bonus riguardanti gli affitti per i giovani. I conduttori che abbiano meno di 31 anni possono infatti accedere a notevoli detrazioni. Dovranno solo fare attenzione perché non tutte le categorie di edifici permettono tale scelta.
Un’altra soluzione riguarda l’impiego di un immobile già presente in famiglia. Talvolta si propende per formule giuridiche quali l’usufrutto o la cessione con obbligo di mantenimento. Spesso però si vuole risolvere la situazione in maniera permanente, ricorrendo alla donazione dell’immobile.
Alcuni pensano che questo atto, specialmente se realizzato nei confronti di un familiare, sia gratuito. Questo è un errore, perché oltre al compenso al notaio ci sono alcune imposte da pagare. Inoltre, c’è la cosiddetta tassa di donazione da tenere in considerazione. Così ecco spiegato quanto ci potrebbe costare la donazione di una casa.
Una somma non sempre irrilevante
Indice dei contenuti
Donare un bene di alto valore come un immobile è un atto che non è totalmente libero. Questo avviene per l’ovvia considerazione che l’ordinamento ha interesse ad evitare atti di sottrazione o di elusione del patrimonio di una persona. Le spese, però, è bene sottolinearlo, sarebbero a carico del donatario e non del donante.
Per prima cosa dobbiamo considerare i costi fissi di questa operazione. L’imposta ipotecaria avrà come punto di riferimento il valore catastale dell’immobile, di cui rappresenterà una quota del 2%. Fa però eccezione l’ipotesi che l’immobile donato per il beneficiario rappresenti la prima casa. In questo caso la quota sarà di 200 euro.
Un ragionamento simile vale per l’imposta catastale, con la differenza che la quota rappresenta l’1% del valore. Vale però la stessa eccezione.
A queste due somme occorrerà aggiungere l’imposta di bollo, che ha un prezzo fisso di 230 euro.
Occorre poi considerare la cosiddetta tassa di donazione. Questa rappresenta l’equivalente dell’imposta di successione. Per i familiari stretti (coniuge e figli) vige una franchigia dall’imposta fino al milione di euro di valore. Ciò significa che nella classica ipotesi di casa donata ad un figlio che rientra all’interno di questo valore e che verrà utilizzata come prima abitazione, ci saranno 430 euro di costi riguardanti imposte e tasse. Se il valore dell’immobile è superiore a questa somma, la percentuale della tassa di donazione sarà del 4%.
Ecco spiegato quanto ci potrebbe costare la donazione di una casa o di un immobile ai figli effettuata di fronte al notaio
Per fratelli e sorelle del donatario, invece, la spesa è del 6% per la parte superiore a 100.00 euro di valore. Questa si calcola sul valore complessivo per i parenti lontani. Sarà invece dell’8% per soggetti esterni (proprio come l’imposta di successione).
Per quanto concerne invece il notaio, è piuttosto complicato fornire una risposta molto precisa. Tendenzialmente il costo dell’operazione si calcola su una percentuale vicina al 5% della rendita catastale e moltiplicata per un coefficiente variabile legato alla tipologia e alla grandezza dell’immobile. Per questo sarà importante richiedere dei preventivi per poter avere un’idea della classe di spesa che dovremo affrontare.
Lettura consigliata