La soglia massima per i pagamenti in contanti, senza rischiare sanzioni anche pesanti, sale e scende in continuazione. Generando di conseguenza confusione e incertezze tra i consumatori e le piccole imprese, ma anche tra i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.
Già per quest’anno, infatti, per i limiti ai pagamenti in contanti si doveva passare da 2.000 euro a 1.000 euro. Con il decreto ‘Milleproroghe’, tuttavia, è arrivato il colpo di scena. Rendendo di conseguenza quella legata ai limiti ai pagamenti cash una norma davvero ondivaga.
Ecco quanto si può pagare in contanti nel 2022 e nel 2023, l’incredibile balletto tra mille e 2mila euro con tutte queste potenziali novità
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Nel dettaglio, il limite ai pagamenti cash passerà, o dovrebbe passare, da 2.000 euro a 1.000 euro non quest’anno, ma nel 2023. Così come disposto proprio dal decreto Milleproroghe.
Quindi, c’è il rinvio di un anno per il ripristino della soglia ai pagamenti cash, che è stata già sperimentata ai tempi del Governo guidato dal senatore a vita Mario Monti. Un Governo tecnico di salvezza nazionale che, tra l’altro, sulle pensioni portò al varo della riforma Fornero.
Su quanto si può pagare in contanti nel 2022 e nel 2023, quindi, è tutto chiaro. Almeno sulla carta, in quanto i colpi di scena, poi, non sono da escludere alla fine del corrente anno. Ovverosia, con l’approvazione del nuovo ‘Milleproroghe’ che, a sua volta, potrebbe di nuovo cambiare le carte in tavola.
Cosa significa rispettare il limite dei pagamenti cash e quando serve la tracciabilità
Per il 2022, rispettare il limite ai pagamenti cash significa non effettuare mai transazioni in contanti, tra soggetti diversi, anche se queste frazionate per importo e nel tempo, che superano la soglia dei 1999,99 euro.
Mentre dal 2023, salvo nuovi dietrofront, la soglia scenderà a 999,99 euro. Questo vale, tra l’altro, non solo per il denaro contante, in euro o in valuta estera, ma pure per i titoli al portatore. Per i pagamenti sopra la soglia indicata, per il 2022 e per il 2023, i soggetti diversi devono garantire sempre la tracciabilità per non essere sanzionati.
Questo nel rispetto delle norme in vigore non solo contro il riciclaggio, ma anche per il contrasto al finanziamento del terrorismo. In tal caso, infatti, occorre avvalersi di banche, istituti di moneta elettronica, Poste Italiane e istituti di pagamento abilitati e autorizzati.
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