Ecco quanto si prende di pensione con 30 anni di contributi INPS anche prima dei 67 anni

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Le formule previdenziali per il collocamento in quiescenza dei lavoratori considerano diversi fattori per andare in pensione. Nella generalità dei casi, i fattori che contribuiscono ad accedere alle diverse formule riguardano l’età e il montante contributivo posseduto al momento delle presentazione della domanda.

Chi possiede almeno tre decenni di contributi può valutare una formula che prevede una sorta di accompagnamento alla pensione di vecchiaia. Essa permette di lasciare il mondo del lavoro con qualche anno di anticipo ed assicura un assegno mensile entro un certo limite. Ecco quanto si prende di pensione con 30 anni di contributi INPS anche prima dei 67 anni.

Quali novità e conferme nel passaggio dal vecchio al nuovo anno

Quando si avvicina il momento dell’uscita dal mondo del lavoro, spesso ci si domanda quale sarà l’importo della pensione percepita. Tale valore può cambiare notevolmente in base agli anni di contributi versati e alla formula previdenziale. Attualmente, per la pensione di vecchiaia occorre avere almeno 67 anni e almeno 20 di contributi. In merito a quest’ultimo dato, abbiamo spiegato precedentemente a quanto ammontano le pensioni dei lavoratori con 20 anni di contributi INPS.

Per il 2022 si prevedono delle novità in ambito previdenziale e nel breve termine partiranno anche le prime verifiche su alcuni titolari pensioni. Difatti l’INPS procederà a sospendere i pagamenti delle pensioni dal 2022 a chi non regolarizza determinati documenti. Chi invece si appresta a raggiungere il pensionamento con almeno 30 anni di contributi, potrebbe valutare una formula di accompagnamento alla vera e propria pensione.

Ecco quanto si prende di pensione con 30 anni di contributi INPS anche prima dei 67 anni

Nel 2022 si prevede una proroga l’APE sociale, misura di accompagnamento alla pensione di vecchiaia destinata ad una platea sempre più ampia di beneficiari. Questa formula è stata introdotta dall’art. 1, commi 179-186, della Legge dii Bilancio 2017. Le diverse categorie di lavoratori che possono accedere ad APE sociale devono possedere almeno 30 anni di contributi. Questi, nei casi di lavoratrici con figli, possono ridursi di 24 mesi al massimo. Se il lavoratore è iscritto ad unica gestione l’indennità APE sociale può raggiungere un importo mensile pari al massimo a 1.500 euro.

L’importo varia in base al calcolo che si effettua al momento della domanda. Se l’importo risultante è inferiore, allora l’indennità mensile APE sociale sarà inferiore ai 1.500 euro. Laddove risulti superiore, l’importo massimo erogabile resta ugualmente pari a 1.500 euro. Nel caso in cui il lavoratore risulti iscritto a più gestioni previdenziali, allora il calcolo si svolge pro quota per ciascun gestione di interesse. Ricordiamo che per richiedere l’APE sociale, i lavoratori devono possedere almeno 63 anni di età e in alcuni casi un montante contributivo superiore ai 30 anni.

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