Tempo, rischio, spese e rendimento sono i cardini su cui in genere s’impostano le scelte d’investimento. Meglio forzare la mano per ottenere di più in poco tempo o accontentarsi di meno ma dormire su sette cuscini? Tutto dipende da caso a caso. Ora, soffermandoci sul reddito fisso ecco quanto rendono a luglio 7.000 euro a 3 anni sul miglior buono postale o il BTP più ricco o il conto deposito vincolato.
Si tratta di strumenti dove l’investitore fa affidamento sul ritorno del capitale almeno a scadenza o anche prima, a seconda del prodotto. In più riesce a stimare quale sarà il flusso dei rendimenti futuri, e quindi valutare se l’operazione gli è conveniente o meno.
Il titolo di Stato con il rendimento più ricco
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Per i titoli di Stato il momento è ancora proficuo per quel che riguarda i rendimenti. Sono sicuramente al top di periodo e ci si interroga se il loro stato di grazia sia agli sgoccioli o no. Nel primo caso, infatti, sarebbe meglio approfittarne, altrimenti meglio attendere. Nell’attesa di scoprirlo, vediamo intanto quanto rende oggi un ipotetico capitale di 7mila €.
Prendiamo il BTP con ISIN IT0005370306 e scadenza al 15 luglio 2026. Il titolo stacca una cedola lorda annua del 2,10%, pari all’1,8375% netto annuo. Tuttavia, l’attuale quotazione sotto cento (stamane sui 95,60 centesimi) rende il bond ancora più redditizio. Con un rendimento effettivo netto annuo sul 3,22% circa, il ritorno complessivo si aggirerebbe sui 680 euro, commissioni bancarie escluse.
Ecco quanto rendono a luglio 7.000 euro a 3 anni sul miglior buono postale o il BTP più ricco o il conto deposito vincolato
Dal 6 giugno CDP ha messo mano alla scuderia dei buoni postali, i cui rendimenti sono aumentati su alcune scadenze. È il caso, per esempio del buono 3 anni Plus, perfetto per chi vuole investire su un orizzonte di 36 mesi. Il rendimento annuo lordo a scadenza è del 2,00%, mentre il coefficiente di determinazione del montante netto finale è pari a 1,05355700.
Secondo il simulatore presente sul sito di Poste, il guadagno complessivo si aggirerebbe sui 375 €, quindi inferiore a quello del BTP.
Tuttavia, il nostro buono ha un grande vantaggio che l’altro strumento non ha. Nel caso di disinvestimento anticipato, esso rimborsa l’intero capitale iniziale (gli interessi a scadenza). Sul bond, invece, tutto dipende dalle condizioni di mercato al momento della vendita. Ad esempio chi ha acquistato il BTP a 100 oggi non avrebbe convenienza a venderlo perché incapperebbe in una perdita in conto capitale (la differenza tra 100 e i 95,60 odierni).
Ritorniamo quindi al punto di partenza: meglio forzare la mano per guadagnare di più o puntare su una maggiore serenità? Ad ognuno la propria risposta.
Ecco quanto rendono a luglio 7.000 euro a 3 anni sul miglior buono postale o il BTP più ricco o il conto deposito vincolato
Arriviamo infine al conto deposito (CD) vincolato a 36 mesi. Su questo fronte abbiamo incontrato una banca che al momento offre il 4,75% lordo annuo (effettivo: 3,52%) sul vincolo a 36 mesi. L’emittente non prevede costi di apertura, gestione e chiusura del CD, né l’apertura di un c/c associato allo strumento. Ancora, la banca consente anche l’estinzione anticipata del CD.
Il guadagno netto complessivo sarebbe di una spanna maggiore a quello del BTP, e la liquidazione degli interessi è posticipata. Sul panorama dei CD, infatti, vi sono alcune banche che pagano gli interessi anche in anticipo.