Ecco quanto prendono di pensione le lavoratrici che lasciano l’impiego prima con meno anni di contributi 

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Soltanto chi è donna può capire quanta stanchezza si accumula quando per diversi decenni si lavora fuori e dentro casa. Sono ancora molte le donne che devono farsi carico di un doppio lavoro e di una doppia fatica. Da un lato prestano servizio in sede di lavoro, dall’altro ai bisogni della famiglia e alla cura della casa. Non ci si può quindi stupire se sono soprattutto le lavoratrici a voler approfittare della possibilità di un’uscita anticipata dal mondo professionale. Nonostante il desiderio di concludere la carriera quanto prima si deve anche valutare a quanto ammonta l’eventuale perdita economica a breve e lungo termine. Si potrebbe avere un’idea degli importi spettanti leggendo l’articolo relativo a quanto prende di pensione a 64 anni un lavoratore con 20 anni di contributi.

E molto più dovrebbe sapere riguardo agli assegni pensionistici chi decide di ritirarsi parecchi anni del raggiungimento dell’età pensionabile. Ad esempio chi anticipa il pensionamento da 1 a 5 anni subisce questi tagli sul rateo mensile. Inoltre nel corso del tempo potrebbe subentrare il rimpianto per non essersi trattenuto in servizio per qualche altro anno. Proprio per evitare ripensamenti ecco quanto prendono di pensione le lavoratrici che lasciano l’impiego prima con meno anni di contributi INPS. E quanto potrebbe penalizzare il calcolo dell’assegno previdenziale in base all’accumulo di contribuzione antecedente o successivo al 1996. A tal fine la Redazione ha individuato quanto aumenta la pensione per ogni anno di contributi e a chi conviene cedere alla tentazione dell’anticipo pensionistico.

Ecco quanto prendono di pensione le lavoratrici che lasciano l’impiego prima con meno anni di contributi

In base ad alcuni elementi è possibile determinare con sufficiente approssimazione quale sarà l’importo del rateo previdenziale. Una donna che desidera andare in pensione con largo anticipo può approfittare della misura sperimentale di Opzione donna. A soli 58 anni se lavoratrice dipendente o a 59 se autonoma può inviare richiesta di pensionamento purché abbia un’anzianità assicurativa di almeno 35 anni. Per chi ad esempio riesce ad accumulare 37 anni di montante l’importo annuo lordo dei ratei si attesta attorno ai 14.400 euro.

Ma occorre ricordare anche che a parità di copertura assicurativa la stessa lavoratrice percepirebbe un assegno annuo di circa 16.000 euro. In sostanza l’ammontare della pensione secondo il calcolo col sistema misto sarebbe più alto. Ovviamente si tratta di una valutazione ipotetica perché non esiste una misura previdenziale che dà diritto al trattamento pensionistico con quei requisiti. Ciò che potrebbe rendere più o meno penalizzante Opzione donna è proprio il criterio con cui si calcolo l’importo che si basa unicamente sulla storia contributiva. Diversamente da quanto accade col sistema misto che invece valutano anche le retribuzione da lavoro il cui ammontare aumenta con il passare degli anni.

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