Il gruppo con la G maiuscola oppure la band con la B maiuscola. Poco cambia. Se facessimo un sondaggio, ancora oggi, nel 2023, a distanza di 53 anni dal loro scioglimento, sulla band più grande della storia, vincerebbero loro. John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr: i Beatles. La musica, dal loro avvento, non è più stata la stessa. Hanno segnato un’epoca, forse tra le più belle della storia del Mondo.
I meravigliosi anni Sessanta, quelli delle rinascita dopo la violenta Seconda Guerra Mondiale. Quelli del boom economico, in Italia, ma non solo. Un’epoca in cui quattro ragazzi di Liverpool hanno sconvolto il pianeta con le loro canzoni. Tra i primi a creare una sorta di globalizzazione, con la loro musica partita dall’Inghilterra e arrivata ovunque.
La Beatlemania un fenomeno culturale e di costume che invase quegli anni e fu studiato in quelli a venire. Anche grazie alla loro analisi, nacquero settori chiave come la comunicazione e il marketing. Intorno a John, Paul, Ringo e George nugoli di ragazzi strepitanti inauguravano una nuova era di gioia e spensieratezza. Quella che poi, i loro figli, vissero negli anni Ottanta e Novanta, dopo gli anni bui del terrorismo e della Guerra Fredda.
Ritornano grazie all’Intelligenza Artificiale
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Oggi, a distanza di 53 anni dal loro scioglimento, i Beatles tornano a unirsi virtualmente grazie all’Intelligenza Artificiale. “Now and then” è un progetto lungo quattro decenni. Giovedì 2 novembre troverà la luce e milioni di persone non vedono l’ora di riascoltare la voce di John Lennon. Potenza dell’IA, che renderà tutto questo possibile, per la felicità di tutto ciò che circonda il mondo Beatles.
Infatti, grazie alle royalty, il nome della band continua a fruttare milioni e milioni di euro. Un’operazione come questa, nata da un progetto sviluppato alla fine degli anni Settanta da John Lennon, aumenterà ancora di più gli incassi della band.
Ecco quanto guadagnano ancora i Beatles e la storia di “Now and then”
“Now and then” è una demo che registrò qualche mese prima di morire. Fu recuperata intorno a metà anni Novanta, quando Yoko Ono la fece ascoltare a Paul, Ringo e George. Non venne introdotta nella raccolta “Beatles Antology”, per l’impossibilità della tecnologia dell’epoca di separare la voce e il piano di John dalla loro.
Finì in un cassetto per alcuni decenni, fino a quando, nel 2022, grazie alle magie del regista Peter Jackson, si riuscirono a dividere suoni e voci. Un certosino lavoro di taglia e cuci digitale ha portato al prodotto finito, con gli ultimi ritocchi dati dai cori nel ritornello realizzati da Starr e McCartney.
“Nulla è stato creato artificialmente, meno che mai la voce di John”, ha tenuto a precisare Paul. Sarà un inedito per i tanti fan che ancora oggi ascoltano la musica dei Fab 4, alimentando incassi che superano i 50 milioni di dollari annui.
Ecco quanto guadagnano ancora i Beatles, con la Apple Corps Limited che gestisce tutto il denaro. Suddividendolo poi tra gli eredi di John e George e i due artisti ancora in vita, Paul e Ringo. La loro straordinaria grandezza non finirà mai e c’è da credere che, con “Now and then”, saranno capaci di scalare ancora le classifiche mondiali.