Il Governo guidato dal Presidente Mario Draghi ha recentemente approvato il Decreto Aiuti Bis. Questo provvedimento prevede una serie di riforme con iniezioni di liquidità nelle tasche degli italiani. Segue al precedente Decreto Aiuti, quello con cui si è deciso di inserire per alcune tipologie di lavoratori un Bonus da 200 euro direttamente in busta paga. Il provvedimento ha lo scopo di intervenire per alleggerire il peso degli oneri fiscali che gli italiani devono pagare mensilmente.
L’idea è quella di controbilanciare gli effetti dell’inflazione, salita a livelli che non si vedevano da tempo. Il beneficio non è di certo enorme: ecco quanto e quando aumentano stipendi e pensioni. Anzitutto, bisogna chiarire che la misura riguarda i redditi fino a 35.000 euro e si aggiunge al taglio del cuneo fiscale deciso a dicembre 2021. All’epoca si introdusse una diminuzione pari allo 0,8%; oggi invece è di 1,2 punti percentuale, per un totale di 2% in meno.
Ecco quanto e quando aumentano stipendi e pensioni con il Decreto Aiuti Bis
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L’esonero riguarda la quota di contributi previdenziali e viene calcolato dal 1 luglio 2022 al 31 dicembre 2022. Comprende la tredicesima o i relativi ratei erogati in questo periodo. Viene anche anticipata di tre mesi la rivalutazione delle pensioni: gli assegni aumenteranno del 2% a partire da ottobre. Rimane la soglia dei 35.000 euro.
In concreto: i redditi più bassi, quelli da 9.000 euro, godranno di un beneficio di circa 8,3 euro al mese lordi. I redditi da 35.000 euro avranno un aumento di 32,3 euro al mese lordi. Sei mesi, più la tredicesima, corrispondono dunque a un aumento complessivo di circa 226 euro lordi. I redditi da 25.000 euro riceveranno un aumento di 23,1 euro, per un totale di 162 euro lordi. L’aumento sarà invece di 13,8 euro, pari a 97 euro lordi nel periodo di sei mesi, per i redditi da 15.000 euro.
Aumenti effettivi
Le pensioni invece riceveranno in primis una rivalutazione a ottobre sugli assegni fino a 2.692 euro lordi. Gli aumenti saranno di 11 euro sulle pensioni minime, di 20 euro sulle pensioni da 1.000 euro e di 40 euro su quelle da 2.000. Le cifre sono sempre lorde. Per quanto riguarda i tempi, tutto dipende dall’INPS, gli aumenti dovrebbero già essere inseriti nei cedolini di ottobre. Per le casse dello Stato, questo provvedimento comporterà un investimento di circa 1,5 miliardi di euro. Salvo ritardi tecnici, dunque, i lavoratori riceveranno l’aumento nella busta paga di luglio e i pensionati sull’assegno di ottobre.
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