L’inizio dell’anno è il periodo perfetto per cambiare conto corrente e sceglierne uno più economico. Il prodotto bancario tradizionale, secondo la recente indagine di Banca d’Italia, nel 2020 è costato in media 90,90 euro annui.
Vediamo come ridurre questi costi, in particolare ecco quanto costa cambiare conto corrente per risparmiare anche senza pagare l’imposta di bollo.
Il primo check da fare prima di chiudere un conto corrente
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Chiudere un conto corrente è un’operazione relativamente semplice. È invece molto più delicata la fase precedente, ossia quella della ricerca del prodotto “ideale”.
Partiamo subito dicendo che non esiste un c/c perfetto, quanto invece un conto più adatto, rispetto ad altri, alle proprie esigenze. I principali parametri da considerare sono il rapporto costi/servizi, i livelli di sicurezza e la solidità finanziaria dell’intermediario.
I c/c online sono sicuramente i più economici . Spesso sono a canone zero o molto basso e possono prevedere la gratuità delle operazioni più comuni come i bonifici e il prelievo all’ATM di terze banche. Nei casi più favorevoli al nuovo correntista, l’istituto che offre il conto si accolla anche l’imposta di bollo da pagare allo Stato.
Come trovare un nuovo conto corrente
Per individuare il conto più adatto si potrebbe procedere in questo modo:
- ricorrere a un comparatore di conti corrente online oltre a visitare direttamente i portali delle singole banche online. Non tutti gli intermediari finanziari che propongono un conto online, infatti, aderiscono ai più comuni comparatori presenti in rete. Questo doppio passaggio permette di avere sotto mano tutta l’offerta presente sul mercato nel momento in cui si decide di cambiare conto;
- contattare i call center delle banche di proprio interesse per avere conferma di quanto appreso sul web. Le pagine, infatti, potrebbero non essere aggiornate e riportare quindi vecchie condizioni economiche.
La portabilità di un conto
La procedura che porta al cambio conto (trasferimento della liquidità e dei servizi di pagamenti attivi) prende il nome di portabilità. In caso di conti cointestati congiunti, la domanda di portabilità dovrà essere firmata da tutti i titolari del conto.
In termini di tempo, l’operazione avviene in genere nell’arco di 12 giorni lavorativi, superati i quali il correntista ha diritto a chiedere l’indennizzo per ogni giorno di ritardo. Quanto ai costi, invece, l’operazione è completamente gratuita ed è a carico del nuovo istituto.
Infine ricordiamo che nel caso di conto in rosso sarà possibile solo trasferire i servizi, ma non chiudere il vecchio conto (bisognerà prima saldare).
Ecco quanto costa cambiare conto corrente per risparmiare anche senza pagare l’imposta di bollo
Spesso la portabilità di un conto è attivata per comprimere i costi fissi e/o variabili. Per azzerare altre voci di spesa come l’imposta di bollo, o si cerca un intermediario che si accolli l’imposta oppure occorre agire diversamente. La soluzione passa dall’investire la liquidità eccedente (l’imposta, infatti, si applica quando la giacenza media eccede i 5mila euro).
Ipotizziamo un correntista con una liquidità pari a 20.000 euro. Sarebbe sufficiente destinare circa 9.350 euro su un conto deposito vincolato a 6 mesi al tasso dell’1% lordo per ricavare il corrispettivo dell’imposta di bollo.
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