Finalmente ci siamo in merito all’aumento delle pensioni 2022. Dopo qualche mese di attesa, il decreto del MEF (Ministero Economia e Finanze) è stato pubblicato in Gazzetta e illustra le novità del 2022. Il riferimento è alla c.d. perequazione, che in molti stanno comunque confondendo con l’aumento vero e proprio.
Facciamo dunque un po’ di chiarezza sul tema. In particolare, ecco quanti soldi in più riceverà dal 2022 una pensione di 1.500 o 2.000 euro mensile.
Aumento e perequazione: sono la stessa cosa?
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L’aumento vero e proprio delle pensioni è quello che si ha quando una legge o un decreto o un intervento del legislatore dispone al riguardo. Ossia si stabilisce che tutte o alcune pensioni devono essere aumentate negli importi, a partire da una X data. Le motivazioni possono essere le più diverse, ma tutte portano allo stesso risultato: salgono gli importi dei vitalizi.
Purtroppo nel panorama pensionistico italiano simili interventi sono assenti da anni. I ritocchi all’insù che si avranno dal 1° gennaio 2022, infatti, rispondono a un altro fenomeno, quello della perequazione.
Si tratta di un adeguamento dei vitalizi all’aumento del costo della vita, in relazione all’inflazione. Aumentano i prezzi di pane, di pasta, di luce e gas (occhio al Bonus), etc, quindi la perequazione aumenta il valore nominale della pensione. In termini reali, però, si tratta sempre della stessa pensione, perché servono più soldi per continuare a comprare le stesse cose. Ecco perché gli importi delle pensioni vengono ritoccati all’insù.
Il decreto del MEF
Dal 1° gennaio, quindi, gli assegni pensionistici diventeranno più robusti nei valori nominali, non in quelli effettivi. Lo ha stabilito il decreto ministeriale (MEF) del 17 novembre e pubblicato in Gazzetta venerdì 26.
L’articolo 2 afferma: “la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è determinato in misura pari a +1,7% dal 1° gennaio 2022. Salvo conguaglio, da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo”.
Sarà questo l’adeguamento da applicare in via previsionale per il prossimo anno. Inoltre, dal 2022 si tornerà alle fasce di perequazioni più ricche, ma non per tutti.
I maggiori benefici, infatti, li avranno i percettori di assegni pensionistici superiori a 2.062 euro lorde al mese. Infine, crescono anche le pensioni minime e gli assegni sociali (totali e parziali).
Ecco quanti soldi in più riceverà dal 2022 una pensione di 1.500 o 2.000 euro mensile
Vediamo adesso di quanto saliranno concretamente gli importi.
Per una pensione lorda mensile al 31 dicembre 2021 di 1.500 euro, la rivalutazione sarà pari a 25,50 euro.
Ossia: euro 1.500 X 0,017 = euro 25,50 lordi mensili in più.
Invece per una pensione lorda mensile (a tutto il 2021) di 2.000 euro, la rivalutazione sarà pari a 34,00 euro. Nel dettaglio:
euro 2.000 X 0,017 = euro 34,00 lordi al mese in più, grazie alla rivalutazione.
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