Camminare e fare esercizio fisico sono un ottimo modo per prenderci cura di noi stessi. In precedenza, ci siamo soffermati, per esempio, sul perché camminare all’indietro può essere un ottimo esercizio per corpo e mente negli over 60. Oppure quanto tempo dobbiamo camminare per allontanare l’incubo della demenza o dell’Alzheimer. Sono tutti piccoli consigli, supportati da evidenze scientifiche, che contribusicono a migliorare la nostra salute.
Ancora una volta, la scienza ci viene in soccorso, grazie a uno studio americano appena pubblicato. Secondo i risultati di questo studio, durato quindici anni, ecco quanti passi bisogna fare al giorno per abbassare il rischio di mortalità secondo la scienza dal 50% al 70%.
Camminare con Thoreau
Camminare con uno scopo (dimagrire, fare esercizio, spostarsi da un luogo a un altro) è certamente un’utile abitudine. Il senso del camminare potrebbe essere però ritrovato nel camminare a vuoto, senza meta, senza ragione se non proprio il gusto del camminare. Non è tanto bighellonare, quanto prendersi tutto il tempo di cui si ha bisogno per perdersi (metaforicamente ma anche fisicamente) tra strade e viottoli. Osservare, assaporare, appropriarsi della lentezza. È sempre camminare, ma è un camminare diverso. Henry Thoreau è stato uno scrittore americano dell’Ottocento. Il suo camminare diventa anche spirituale e mitologico, una continua scoperta soprattutto di se stessi e degli altri. Terminiamo con le sue parole: “Leggi il tuo destino, vedi ciò che ti sta davanti, e cammina nel futuro” (Walden o vita dei boschi).
Ecco quanti passi bisogna fare al giorno per abbassare il rischio di mortalità secondo la scienza
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Come già accennato, su JAMA network (Paluch AE et al, 2021), è stato pubblicato un articolo che mette in relazione il numero di passi fatti ogni giorno e il rischio di mortalità. A differenza di molti studi di questo tipo, in cui si prendono in considerazione persone oltre i 60 anni, in questo caso si è deciso di focalizzarsi su persone tra i 38 e i 50 anni (2100 volontari, sia bianchi che neri). Questo studio ha fatto parte di uno studio più ampio denominato CARDYA (Coronary Artery Risk Development in Young Adults).
I volontari hanno indossato un accelerometro tutti i giorni tra il 2005 e il 2006. Gli effetti del numero di passi effettuati per giorno sono stati monitorati per circa 11 anni e i dati sono stati analizzati nel 2020-2021. Due i gruppi: un primo che camminava per 7000 passi al giorno (suddiviso a sua volta in due sottogruppi) e il secondo gruppo era invece il campione di controllo, con volontari che effettuavano meno di 7000 passi al giorno.
Il risultato è significativo: coloro che hanno fatto almeno 7000 passi al giorno hanno ridotto il rischio di mortalità tra il 50% il 70% rispetto a coloro che hanno effettuato meno di 7000 passi al giorno. Non è emersa invece alcuna associazione tra l’intensità dei passi (camminata veloce o camminata normale) e la mortalità.
Pertanto, anche grazie alle numerose app disponibili per conteggiare il numero di passi, possiamo tenere sotto controllo il nostro stato di forma facendo almeno 7000 passi al giorno.