Quando si parla di bucato spesso si tende a cadere in falsi miti che ci vengono tramandati da anni. Magari le nostre mamme e le nostre nonne ci hanno sempre detto di mettere la lavatrice in un certo modo. Usare prodotti come l’aceto per igienizzarla o evitare la centrifuga. Alcuni di questi preziosi consigli sono ancora applicabili oggi, vero. Ma la tecnologia ha fatto passi da gigante e le lavatrici di oggi sono ben diverse da quelle del passato.
L’evoluzione delle lavatrici
È l’elettrodomestico che non manca mai in nessuna casa. Impossibile pensare di lavare tutti i nostri capi a mano come una volta. Grazie all’invenzione di questo elettrodomestico fare il bucato è diventato meno faticoso di un tempo. I primi prototipi di macchine per lavare il bucato nascono addirittura a metà del 1700. Ma è solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che si iniziarono a vedere i primi modelli di “agitatori ad acqua”. La produzione e la ricerca continua hanno portato alla nascita delle lavatrici come le conosciamo oggi. Digitali con dei programmi preimpostati per lavare al meglio i nostri capi.
Ecco quanti giri bisogna usare per una centrifuga perfetta che non rovina i vestiti
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Sebbene i programmi siano già impostati per un lavaggio ottimale ci sono alcune funzioni manuali. Come ad esempio la scelta della temperatura e il numero di giri della centrifuga. E quindi volta per volta, in base al carico e ai tessuti decidiamo il programma e le impostazioni migliori. Ma quando si parla di centrifuga ci sono sempre opinioni contrastanti.
Infatti, sono in tanti a pensare che un numero alto di giri per minuto rovini il bucato. Ma questa credenza popolare è ormai superata. Infatti, i nuovi modelli ormai tengono conto di tantissime variabili che portano al lavaggio ottimale. Se la nostra lavatrice ha la possibilità di impostare i giri alti, tra i 1.000 e i 1.200 perché non usarli?
Se viviamo in una zona che ha l’acqua molto calcarea la centrifuga ci è d’aiuto
Usando giri molto bassi tireremo fuori capi ancora molto bagnati. E lasciarli asciugare con il tessuto impregnato di acqua calcarea porta a seccarli. In un attimo ci ritroveremo asciugamani duri e crespi.
Ovviamente bisogna sempre considerare il tessuto dei nostri capi. Magliettine sintetiche di marchi fast fashion sicuramente si rovineranno prima. Ma questo non dipende affatto dal numero di giri della centrifuga, piuttosto dalla qualità del tessuto.
Quindi tariamo bene il programma in base al tessuto, usiamo il carico a disposizione e i giri impostati. E al massimo abbassiamo leggermente il numero di giri se non vogliamo capi troppo stropicciati. E scegliamo il detersivo giusto senza esagerare con l’ammorbidente.
Ecco quanti giri bisogna usare per una centrifuga perfetta che non rovina i vestiti. In media il numero di giri ideale è circa 800. Questo numero dovrebbe mettere d’accordo un po’ tutti. Ma se abbiamo capi di cotone resistenti usiamo anche i 1.000 giri senza nessuna paura.
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