Come abbiamo più volte sottolineato, l’alimentazione è strettamente correlata al nostro stato di salute.
In particolar modo è uno dei fattori che concorrerebbero alla prevenzione di numerose patologie più o meno gravi.
Si affianca, ovviamente, a uno stile di vita sano fatto di sport e privo di eccessi, senza escludere una consapevole gestione dello stress.
Volendoci però concentrare sulla questione alimentare, ricordiamo quanto sia diffusa l’idea che un eccessivo consumo di carne possa essere altamente nocivo.
Sulla base di questo assunto e di tanti altri principi anche etici si fondano alcuni dei regimi alimentari più diffusi, come quello vegano e vegetariano.
Alcuni studi condotti nel tempo, in effetti, hanno svelato quanta carne dovremmo mangiare affinché sia possibile ridurre l’incidenza di alcuni tipi di cancro.
Tra questi ci sarebbero il tumore del colon-retto, quello al seno e alla prostata e anche alcune patologie cardiovascolari.
Ecco dove reperire ferro e vitamina B12 se seguiamo un regime vegetariano
Indice dei contenuti
Nonostante il diffondersi di certi stili di vita, gli estimatori di carne di qualsiasi tipo sono sempre tantissimi.
Effettivamente, sotto il profilo nutrizionale, tutto questo non sarebbe poi così sbagliato.
La carne, infatti, oltre ad essere fonte di proteine, lo sarebbe anche di minerali e vitamine fondamentali per l’organismo tra cui Ferro e Vitamina B12.
Per tutti coloro che si astengono, per un motivo o per un altro, dal consumare qualsiasi tipo di carne, c’è una buona notizia.
Sarebbe infatti possibile reperire Ferro e Vitamina B12 anche da fonti non animali.
Tra queste ricordiamo per il ferro:
- uova;
- legumi;
- frutta secca;
- semi di zucca;
- verdure scure;
- pane integrale.
Per la vitamina B12, invece:
- latte;
- formaggio;
- uova.
Insomma, anche per quelli che non sono appassionati di carne, una soluzione nutrizionale si può sempre e comunque trovare.
Ma per chi non ne può fare a meno?
Ecco quanta carne dovremmo mangiare per ridurre il rischio di cancro al colon, al seno e alla prostata e anche altre patologie
Secondo uno studio riportato dalla Fondazione Veronesi, chi mangia meno carne sarebbe davvero meno esposto a diverse patologie.
Tra queste sarebbe stata registrata una notevole ridotta incidenza di tumori per chi non consuma carne o lo fa con moderazione.
In riferimento al campione su cui è stato effettuato lo studio ci sarebbero stati meno casi di cancro alla prostata, al seno e al colon.
Secondo le stime dell’OMS, non andrebbero consumati più di 500 grammi di carne (peso da intendersi sul prodotto cotto) alla settimana.
In particolare, questa stima si riferirebbe al consumo di carni rosse, mentre le carni processate, come ad esempio i salumi, andrebbero quando possibile evitati.
Dunque, ecco quanta carne dovremmo mangiare a settimana. Facciamo attenzione a quello che portiamo in tavola e a quanto spesso lo facciamo.
Approfondimento
Questo comune problema spesso ignorato potrebbe essere un sintomo precoce di tumore del colon retto