Ecco quando si ha diritto al reddito di cittadinanza 2021 anche con ISEE oltre i limiti

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Aumentano sempre di più i contribuenti che hanno bisogno di ricevere aiuti economici per provvedere alle spese di prima necessità. In moltissime famiglie italiane stanno venendo meno i redditi provenienti dagli stipendi. La diffusione del coronavirus non accenna a diminuire e si prolungano i tempi di chiusura e sospensione delle attività produttive. Ciò determina un incremento del numero di disoccupati e di lavoratori con riduzione di orario che quindi non percepiscono più una retribuzione mensile sufficiente.

Alcuni nuclei familiari in cui il reddito complessivo risulta del tutto inadeguato ai bisogni primari possono richiedere benefici economici. Per ottenere aiuti governativi e ammortizzatori finanziari occorre tuttavia dimostrare di non avere risorse economiche sufficienti al sostentamento. Il riconoscimento dell’integrazione al reddito presuppone anzitutto che i richiedenti abbiano serie difficoltà finanziarie.

A tal fine l’INPS dapprima verifica l’effettivo stato di penuria finanziaria richiedendo la presentazione dell’ISEE da cui risulta l’ammontare complessivo dei beni. In un precedente articolo la Redazione ha specificato “Con quale reddito ISEE si può richiedere all’INPS il reddito di cittadinanza nel 2021?”. Oltre specifiche soglie reddituali il contribuente non può beneficiare del sussidio e decade il diritto all’integrazione se le condizioni economiche migliorano. E pur tuttavia ecco quando si ha diritto al reddito di cittadinanza 2021 anche con ISEE oltre i limiti reddituali.

Ecco quando si ha diritto al reddito di cittadinanza 2021 anche con ISEE oltre i limiti

Non ci sono cambiamenti relativi agli importi che spettano ai beneficiari del reddito di cittadinanza, né alle soglie di reddito che ne danno accesso. Pertanto l’indicatore ISEE non deve superare i 9.360 euro e il valore del reddito familiare i 6.000 euro. Ciò nonostante alcuni contribuenti che presentano redditi superiori a questi possono comunque ricevere la ricarica del reddito di cittadinanza. Ciò si verifica quando il richiedente deve sostenere i costi del canone di locazione o delle rate del mutuo per l’acquisto della prima casa.

In queste due circostanza il contribuente i cui redditi sono superiori a 6.000, ma comunque inferiori a 9.360 può ottenere l’integrazione. Il beneficio economico del reddito di cittadinanza prevede infatti una somma di denaro da destinare all’eventuale pagamento delle spese di fitto o di mutuo. Ecco quando si ha diritto al reddito di cittadinanza 2021 anche con ISEE oltre i limiti. Infine per valutare l’importo della ricarica bisogna moltiplicare il limite reddituale di 9.360 euro per la scala di equivalenza del nucleo familiare. Poi sottrarlo al reddito familiare su base annua e confrontare il risultato con l’ammontare dell’affitto o della rata del mutuo. Infine è necessario dividere quel che si ottiene per 12 e, in particolare, l’importo più basso perché l’INPS liquida la quota minore del rapporto fra le due voci.

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