Ecco quando l’INPS riconosce la pensione di invalidità ai malati di Parkinson

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Secondo le analisi del team di Redazione ecco quando l’INPS riconosce la pensione di invalidità ai malati di Parkinson. I pazienti che devono combattere quotidianamente contro questa malattia neurodegenerativa devono far fronte a sintomi invalidanti. Sia la rigidità muscolare che il tremore che il malato presenta anche in uno stato di riposo compromettono notevolmente le abilità del soggetto. Si riduce di molto anche la capacità di provvedere in modo autonomo anche allo svolgimento delle più semplici mansioni quotidiane. A causa della bradicinesia, il malato di Parkinson molto spesso non riesce a iniziare e portare a compimento un movimento.

A ciò si devono aggiungere la difficoltà di mantenersi in equilibrio per via dell’andatura malferma, faticosa e lenta. Ovviamente occorre spendere ingenti somme di denaro per garantire assistenza, sostegno e cure soprattutto quando con il decorso della patologia i sintomi peggiorano. Non tutti i contribuenti dispongono di redditi sufficienti ad assoldare assistenti e personale sanitario, di qui la necessità di misure finanziarie a sostegno. Con l’aggravarsi della patologia si moltiplicano le difficoltà ed ecco quando l’INPS riconosce la pensione di invalidità ai malati di Parkinson. L’articolo “Le 2 patologie che danno subito diritto all’assegno di invalidità civile INPS”  riporta l’iter da seguire per ottenere un sussidio economico. Esiste infatti, anche in presenza di patologie meno gravi, la possibilità di ricevere ammortizzatori economici e agevolazioni fiscali.

Ecco quando l’INPS riconosce la pensione di invalidità ai malati di Parkinson

Matura il diritto alla pensione di invalidità il paziente cui l’INPS riconosce uno stato di totale infermità psichica e/o fisica. La percentuale di invalidità pari al 100% spetta ai malati che presentano la sindrome extrapiramidale parkinsoniana o coreiforme o coreatetosica in una forma particolarmente grave. Secondo quanto riporta il Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992, alla sindrome extrapiramidale parkinsoniana la certificazione medico-legale assegna il 100% di invalidità. Ciò perché il paziente patisce gli effetti collaterali delle terapie farmacologiche antiparkinsoniane e si muove con l’ausilio di una sedia a rotelle. Nel decorso della sindrome, non di rado accade, che il paziente non riesca più ad alzarsi dal letto e necessita di assistenza costante.

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