Ecco quando l’automobilista non ha diritto ad essere risarcito dall’assicurazione in caso di incidente stradale

incidente stradale

Uno tra i momenti più spiacevoli per l’automobilista è sicuramente il sinistro stradale. Sia, infatti, che siamo noi stessi a causare dell’incidente sia che siamo quelli che subiscono l’infrazione altrui, può essere veramente un momento complesso da affrontare. Non sempre è semplice gestire i rapporti con la controparte coinvolta nel sinistro. Ci possiamo trovare di fronte a qualsiasi tipo di persona, ragionevole o meno ragionevole.

Non solo il sinistro stradale potrebbe avvenire senza la partecipazione di un’altra persona, ad esempio se sbandiamo con la macchina e andiamo a finire contro un albero. Pur in assenza di un altro soggetto ci troviamo di fronte ad una situazione sicuramente scomoda. Infatti, spesso le dinamiche di un incidente, a cui abbiamo assistito solo noi, sono difficili da provare. Questo sia davanti all’assicurazione cosi come per dimostrare la responsabilità dell’amministrazione che doveva manutenere la strada, magari in pessime condizioni.

L’assicurazione e l’assicurato ed Ecco quando l’automobilista non ha diritto ad essere risarcito

Dunque, in caso di incidente si può presentare una serie davvero lunga di difficoltà di gestione del problema. Ed infatti spesso gli automobilisti sono colti alla sprovvista dai sinistri stradali che, in realtà, avvengono davvero di frequente. Tra le relazioni più importanti nel momento successivo all’incidente c’è sicuramente quella tra soggetto assicurato ed assicurazione.

L’assicurazione per la responsabilità civile per le automobili (o RCA) è obbligatoria in base all’articolo 193 del Codice della Strada.

Questo obbligo comporta che sistematicamente quando avviene un sinistro (e viene dichiarato) venga coinvolta l’assicurazione.

Questa poi inizia una serie di accertamenti per verificare la veridicità dell’incidente, le sue dinamiche e i danni da liquidare. Le assicurazioni svolgono in maniera davvero accurata le fasi di loro competenza, questo perché in Italia vi sono moltissime truffe ai loro danni.

Ecco quando l’automobilista non ha diritto ad essere risarcito dall’assicurazione in caso di incidente stradale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 1756/2022, ha analizzato un particolare aspetto della fase delle indagini dell’assicurazione sulle dinamiche dell’incidente. I giudici, in particolare, hanno analizzato il caso in cui l’assicurazione chieda di fare una perizia sull’automobile coinvolta nel sinistro ed il proprietario la rifiuti. La legge prevede dei termini massimi per l’assicurazione entro i quali deve fare una proposta di liquidazione al danneggiato. Oppure anche rifiutare la richiesta di copertura affermando che non sussistano i necessari presupposti.

Tali termini equivalgono a 60 giorni per il risarcimento dei danni alle auto e 90 giorni per i danni alle persone.

Entro questi termini l’assicurazione deve fare tutti gli accertamenti che le competono, tra cui la valutazione dei danni subiti dall’assicurato, e poi fare una proposta di liquidazione.

Se il termine previsto passa con l’assicurazione che non dice nulla, oppure nega la copertura oppure offre un risarcimento troppo basso, il privato può fare causa all’assicurazione. La Cassazione ha analizzato il caso in cui, nel termine di legge, l’assicurazione chieda al privato di fare una perizia sul suo veicolo e questo la rifiuti non mettendolo a disposizione. In questo caso spiega la Cassazione il privato sta violando il principio di buona fede ed impedisce all’assicurazione di fare le verifiche che le spettano per legge. Questo comportamento del privato, che appunto rifiuti la perizia sulla sua automobile, comporta, secondo la Cassazione, che egli non possa agire in giudizio contro l’assicurazione. Dunque ecco quando l’automobilista non ha diritto ad essere risarcito dopo un incidente stradale se rifiuta la perizia sulla sua auto all’assicurazione.

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