Fino a qualche decennio fa le donne andavano in pensione 5 anni prima rispetto agli uomini. Questo perché, notoriamente, le donne faticano molto di più ad avere carriere continue. A causa, anche, del lavoro di cura e assistenza che prestano ai figli, al marito e ad altri familiari, come ad esempio genitori anziani. La donna, poi, proprio a causa delle gravidanze, invecchia prima ed è più soggetta ad acciacchi per l’età. Con la Legge Fornero, però, le cose sono cambiate e, dal 2012 si è unificata l’età di accesso alla pensione per gli uomini e per le donne.
Pensioni, quando la donna va prima?
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Unica differenza che è rimasta per l’accesso alla pensione è legata alla pensione anticipata ordinaria. Agli uomini occorrono almeno 42 anni e 10 mesi di contributi mentre alle donne bastano 41 anni e 10 mesi. Ma ecco quando la pensione anticipata donne può avvenire prima rispetto agli uomini.
Nonostante quanto detto fino ad ora, infatti, esistono delle misure specifiche che permettono alle donne di accedere alla pensione prima dei 60 anni. Cosa che è preclusa, invece, agli uomini, a meno che non maturino, appunto, i 42 anni e 10 mesi di contributi.
L’Opzione donna è una grande possibilità
Nonostante la penalizzazione che comporta, l’Opzione donna permette alle donne di anticipare fino a 9 anni prima la pensione di vecchiaia. E con soli 35 anni di contributi. Possono accedere alla misura, infatti, le lavoratrici dipendenti con 58 anni di età e le lavoratrici autonome con 59 anni. Per la decorrenza della pensione, poi, è necessaria una finestra di attesa di 12 mesi per le dipendenti e di 18 per le autonome.
La misura prevede un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno e la cosa può comportare una perdita anche abbastanza importante sulla pensione. In alcuni casi, infatti, si assiste ad un taglio che arriva fino al 30% dell’assegno. Ma questo non dovrebbe preoccupare, soprattutto se si riesce ad accedere prima dei 67 anni.
Gli anni in più in cui si percepisce la pensione (7 o 8, ad esempio) ammortizzano, nel lungo periodo, la perdita mensile. E nel corso di 20/25 anni, si percepirà la stessa somma totale che sarebbe spettata con la pensione di vecchiaia. Percependo, però, la pensione per un periodo più lungo e lavorando un certo numero di anni in meno.
Ecco quando la pensione anticipata donne spetta a 57 o 58 anni
Non solo Opzione donna. Una grossa differenza di età nel pensionamento tra uomo e donna si ha anche con la pensione di vecchiaia anticipata per invalidi. La misura, riservata ai lavoratori del settore privato con almeno invalidità all’80%, richiede 20 anni di contributi.
Ma, essendo una misura molto vecchia, ha conservato diversi anni di differenza tra uomo e donna. Le donne accedono a 56 anni (con i 12 mesi di finestra a 57). Gli uomini, invece, a 61 anni che considerando la finestra di attesa arrivano a 62. In questa misura, quindi, si sono conservati i 5 anni di differenza previsti dalla normativa preriforma Fornero.
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