In estate, durante le vacanze è facile che ci si conceda il sonnellino pomeridiano rigenerante. I ritmi rallentati, il caldo, l’atmosfera rilassata invitano ad abbandonarsi alla pennichella. In Spagna la proverbiale siesta non è solo una pausa, è un modo di vivere. In Giappone si pratica l’ “inemuri”, addormentarsi più o meno dove capita, anche in una situazione pubblica e senza alcun imbarazzo. A volte bastano pochi minuti di riposo per sentirsi carichi per affrontare il resto della giornata. Siamo però sicuri che questo sonno, lontano dalle ore notturne, sia davvero salutare? E quanto dovrebbe durare? Quando è il periodo migliore per riposarsi durante la giornata? Ecco dunque quando fare la pennichella pomeridiana per migliorare la memoria secondo la scienza.
La NASA e la pennichella
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Tra gli anni ’80 e ’90, la NASA ha condotto uno studio con piloti di aeroplani per scoprire se il pisolino desse dei benefici ai piloti. Si scoprì che i piloti che avevano dormito nella cabina di pilotaggio per 26 minuti mostravano miglioramenti nei riflessi e nelle prestazioni lavorative rispetto ai piloti che non avevano riposato. Quello è dunque il tempo giusto per ridurre la sonnolenza, promuovere la vigilanza, migliorare il funzionamento cognitivo, i tempi di reazione e l’umore.
Ecco quando fare la pennichella pomeridiana per migliorare la memoria secondo la scienza
Nel 2017, il Premio Nobel per la medicina è andato a Jeffry Hall, Michael Roshbash e Michael W. Young per la scoperta dei ritmi circadiani, strettamente associati al sonnellino pomeridiano. Recentemente, i ricercatori hanno scoperto dividere il sonno tra la notte e il pomeriggio migliora l’apprendimento e la memoria di lungo termine (Counsins JN et al, 2021) degli adolescenti. Da qui, sono scaturite una serie di ipotesi su come programmare gli orari scolastici per poter migliorare il rendimento e la partecipazione scolastica.
Quindi, per riposarsi durante la giornata, una breve pennichella di pochi minuti potrebbe aiutarci a essere più attenti e reattivi.