Quando i rapporti tra i coniugi diventano troppo tesi, inevitabilmente si arriva ad una rottura. Si può pensare di rivolgersi ad un consulente di coppia per appianare i dissapori. Ma quando l’amore che lega due persone finisce la strada da percorrere sembra essere solo una. Quella di separarsi e percorrere ognuno la sua strada fino ad arrivare al divorzio. Purtroppo, però, quando l’amore finisce è quasi sempre in maniera unilaterale.
E chi viene lasciato cerca in tutti i modi di rimanere ancorato ad un rapporto che non si vuole perdere. Da qui nascono, nella maggior parte dei casi, le liti e le tensioni tra chi si separa. E solo quando entrambi i componenti di una coppia sono molto maturi e responsabili, si riesce a mantenere un rapporto amichevole. Che sarebbe la cosa migliore, soprattutto se ci sono figli. Le tensioni maggiori, in ogni caso, nascono sull’assegno di mantenimento. A doverlo corrispondere, solitamente, è la parte più forte economicamente della coppia. Ma ecco quando è possibile chiedere una diminuzione della somma che si corrisponde a titolo di mantenimento dell’ex coniuge.
Separazione, divorzio e assegno di mantenimento
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Se entrambi i coniugi che si separano lavorano, ognuno proseguirà la sua vita. Il giudice stanzierà, in caso di prole, che quello non convivente provveda al mantenimento dei figli. Ma non dell’ex coniuge. Se, invece, uno dei due è privo di lavoro e di redditi propri l’altro sarà tenuto a mantenerlo con il cosiddetto assegno divorzile. Che sarà commisurato alle possibilità di chi lo versa. Ed è proprio l’assegno di mantenimento all’ex coniuge a generare molte tensioni tra i divorziati.
Anche se, dopo diverse sentenze della Corte di Cassazione, l’assegno di mantenimento è diventato sempre più raro. Se l’ex coniuge che lo pretende può lavorare e non lo fa, ad esempio, l’assegno divorzile non sempre è dovuto. Quello che non tutti sanno, però, è che se anche il Giudice ha stanziato un importo da corrispondere, questo nel tempo potrebbe diminuire.
Ecco quando è possibile chiedere una diminuzione dell’assegno di mantenimento che si versa all’ex moglie
Con il passare del tempo si può chiedere al Tribunale una revisione dell’assegno di mantenimento, si per aumentarlo che per diminuirlo. E’ necessario, però, che mutino i presupposti del versamento e nel particolare le condizioni economiche delle parti.
Quando, quindi, l’obbligato può chiedere una diminuzione dell’assegno di mantenimento che versa all’ex moglie? Se rispetto alla precedente sentenza sono sopraggiunti fatti nuovi si può chiedere la modifica. E nello specifico:
- quando l’ex coniuge beneficiario trova lavoro o avvia un’attività autonoma;
- nel caso il beneficiario ottiene una promozione e, quindi, un aumento di stipendio;
- quando il beneficiario passa da un contratto part time a uno a tempo pieno;
- se il beneficiario riceve un’ingente somma di denaro o beni immobili in eredità;
- quando l’obbligato subisce una riduzione delle ore lavorative passando da tempo pieno a part time;
- se a causa di una patologia all’obbligato viene certificata una riduzione della capacità lavorativa;
- quando l’attività di lavoro autonoma dell’obbligato fallisce o nel caso che venga licenziato dal lavoro subordinato;
- se chi versa l’assegno ha figli da una nuova convivenza o nuovo matrimonio.
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