Chissà quante volte ci sarà capitato. Mentre stiamo parlando, non c’è verso di dire quella parola che ci sfugge. Ce l’abbiamo sulla punta della lingua, ma non riusciamo a farcela venire in mente. Iniziando, così, una sorta di esibizione in stile mimo, cercando di far capire, all’interlocutore, la parola che non ricordiamo. Non succede solo a noi. Capita quasi a tutti di trovarsi in mezzo a una conversazione e non riuscire a pronunciare il nome di quel medico, ristorante, luogo. Se mentre parliamo non ricordiamo i nomi e non ci vengono in mente le parole, però, non sempre è preoccupante. Infatti, ecco quando dovremmo preoccuparci e come risolvere, eventualmente, il problema.
Dipende dalla frequenza con la quale accade questa dimenticanza
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Finché accade una volta ogni tanto, non dobbiamo allarmarci. Potrebbero essere diversi i fattori che provocano la momentanea amnesia. Se, invece, dovesse accadere con più frequenza, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno specialista. In alcuni casi, infatti, potrebbero essere segnali della disnomia, che è un disturbo tipico del linguaggio. Che ha anche un altro nome specifico, ovvero difficoltà di accesso lessicale.
Molte volte, questo breve vuoto di memoria dipenderebbe da uno stress emotivo. Pensiamo solo a scuola a quando, durante una interrogazione, non ci veniva in mene un termine che avevamo studiato. I segnali sono inequivocabili. Trasformiamo la parola che ci manca, tirandone fuori una simile (cucchiaio al posto di coltello) o facendo dei quiz. Quel frutto arancio, grosso, che si spreme, al posto di arancia. Se ci capita spesso, conviene rivolgersi a un logopedista o a uno psicologo, che potrebbero aiutarci a risolvere il problema. Ci sono alcuni, però, che attuano dei trucchi per risolvere il problema. Il primo è appunto quello di descrivere la parola. Altri scorrono l’alfabeto, soprattutto per ricordarsi un nome di persona e, tante volte, funziona.
Ecco quando dovremmo preoccuparci e come risolvere se mentre parliamo non ricordiamo i nomi e non ci vengono in mente le parole
Aiuta anche visualizzare la parola scritta o associare ad una determinata parola una rima o un nome di persona. Ad esempio, la parola oleandro potrebbe essere rammentabile associandola ad un amico che si chiama Alessandro. Stesso discorso per i vuoti di memoria, come spiegano gli esperti dell’Humanitas. Siamo talmente sommersi da informazioni, che diventa quasi normale avere dei vuoti. Troppi argomenti che ci obbligano spesso a concentrarci su cose diverse. Quasi normale non riuscirci sempre. Gli esperti, però, ci dicono di fare attenzione ad alcuni segnali. Quando facciamo fatica ad orientarci in luoghi che dovremmo conoscere, o a riconoscere persone e cose che dovremmo avere ben presenti, allora sì, è preoccupante. Potrebbero essere sintomi di demenza precoce, ma sono forme rare, per fortuna.
Per migliorare la memoria, ci danno dei consigli. Mantenere la mente attiva con esercizi di logica o parole crociate o rebus. Seguire una dieta sana ricca di frutta, verdura, cereali integrali, pesce, legumi, carni magre. Fare attività fisica aerobica, come correre, camminare, nuotare. Tra l’altro, si perde più peso uscendo a camminare in un’ora precisa della giornata. Inoltre, dormire di notte in maniera tranquilla e continuata. Evitare di fumare.
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