Nel momento in cui apre una successione non sempre la divisione delle sostanze del defunto lascia gli eredi soddisfatti. A volte si deve ingoiare un’amara delusione perché ci si aspettava di ricevere un bene che invece avrà un altro beneficiario. Ad esempio ci sono casi in cui la moglie ha separata ha sempre diritto all’eredità di una quota dei beni dell’ex coniuge. Alcuni discendenti del deceduto invece devono talvolta condividere la proprietà dei beni con perfetti sconosciuti. E in altre circostanze anche con parenti o persone con cui hanno relazioni conflittuali da decenni. Al dolore della mancanza del defunto si sommano dunque altre situazioni spiacevoli che procurano ulteriori sofferenze. Fortunatamente la Legge tutela gli eredi legittimari per altri versi e anche contro la volontà del defunto assicura la titolarità di una parte del patrimonio.
E in particolare questi eredi non perdono mai i beni della successione neanche se il defunto lascia debiti. In altre circostanze si preferisce donare i propri beni mentre si è ancora in vita forse anche nella speranza di sottrarli ad alcuni parenti. E non tutti sanno cosa conviene fra testamento e donazione e quale delle due opzioni sia la migliore per veder rispettate le proprie volontà. Ma anche in presenza di donazione, gli eredi che hanno diritto alla legittima possono comunque rivolgersi ad un tribunale per rivendicare la quota spettante. E quindi ecco quando anche ai nipoti di qualunque grado spetta sempre la quota legittima di eredità. E ciò perché, secondo quanto stabilisce l’articolo 468 del codice civile, sono i nipoti ad aver diritto all’eredità in alcuni casi particolari.
Ecco quando anche ai nipoti di qualunque grado spetta sempre la quota legittima di eredità
Indice dei contenuti
Può succedere che il discente del defunto che rientra fra i legittimari non voglia o non possa accettare l’eredità. Al momento della successione potrebbe infatti essere già morto o potrebbe avere buone ragioni per rifiutare di diventare titolare dei beni spettanti. In questi casi subentrano i discendenti al posto degli ascendenti perché si applica l’istituto giuridico della rappresentazione. In sostanza la parte dei beni spettante per esempio al fratello o alla sorella del deceduto deve essere destinata ai nipoti del de cuius. E se anche il defunto abbai già donato i suoi averi mentre era in vita, i nipoti potranno pretendere di ricevere la quota legittima. E se non loro i pronipoti dal momento che la rappresentazione tutela i discendenti di qualunque grado nella successione dei beni.